La scelta di sentirsi vittima

Mio padre è morto che avevo 18 anni. Un incidente sul lavoro. Una delle tante morte bianche di cui purtroppo non si parla abbastanza. Una morte istantanea. Un attimo prima c’era e quello dopo non c’era più. Almeno così ha detto il medico legale, e io da 13 anni a questa parte mi aggrappo a questa magra consolazione.

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Giugno e il carico emotivo che porta con sé

Per i primi 18 anni della mia vita l’arrivo di giugno ha sempre portato con sé grande gioia e un enorme sospiro di sollievo, con l’inizio dell’estate, con la fine della scuola/università e l’arrivo delle tante agognate vacanze. Significava la fine della stagione degli obblighi e l’inizio di quella spensierata – anche se durante gli anni di università la sessione di luglio ritardava l’arrivo dell’estate –, quella fatta di viaggi, di scoperte, di divertimento. Poi sono arrivati i miei 17 anni e giugno ha portato con sé la fine del mio anno di scambio in America, un ritorno traumatico in Italia, l’arrivederci a persone a cui avevo dato il mio cuore da un lato dell’oceano e l’addio alla mia nonna dall’altro. E infine ecco i miei 18 anni e giugno ha perso per sempre quella sensazione di gioia e sollievo. Perché è proprio come oggi infatti che 13 anni fa mio papà è mancato. Continue reading “Giugno e il carico emotivo che porta con sé”

A volte manchi da togliere il fiato

Dopo 12 anni senza te al mio fianco mi sono ormai tristemente abituata alla tua assenza, alla tua voce che ritrovo solo in qualche vecchio filmino e al tuo volto che si affievolisce nella mia memoria senza che io me ne renda conto. Non ti cerco più al mio arrivo in aeroporto, non mi aspetto più la tua chiamata la domenica sera, e quando parlo dei “miei” so che mi riferisco solo a mia mamma. Eppure, ogni tanto, quando meno me lo aspetto, ecco che mi ritorni in mente all’improvviso e la tua mancanza diventa talmente forte da togliermi il fiato.   Continue reading “A volte manchi da togliere il fiato”

Good bye, my Big Willy

Everyone has a biological father. Many people have a dad worth of this name. Few are lucky enough to have two dads. I was among those few, albeit only for a short period. One raised me for 18 years, the other welcomed me into his home for only one year, but has loved me 13 more. When one left me, the other one filled the void. Albeit from far away. And now that he too is gone, who will fill that abyss in my heart? Continue reading “Good bye, my Big Willy”

Undici

Undici.

Sono passati undici anni.

Undici anni da quella mattina in cui, come in questi minuti, volavi giù da una balaustra altra solo tre metri, incontro ad una morte tanto brutale e inaspettata, quanto indolore. E questo, lo sai, è sempre stata la mia unica consolazione. In quegli stessi minuti le nostre vite cambiavano per sempre, in un modo altrettanto brutale e inaspettato che non avremmo potuto mai immaginare, neanche nel peggiore dei nostri incubi. E se la morte ha risparmiato almeno te dal dolore, da quel maledetto 7 giugno 2005 è diventata parte costante della nostra vita.

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10 anni… Così per sempre!

Quassù a 10.000 chilometri di altezza mi sento vicina a te come non mai. Oggi come non mail

Mi sono sposata, papà. La tua bambina che sognava di sposare te, la bambina che ti guardava con adorazione, la bambina che ti idolatrava come nessuno mai, è ora una donna sposata. E purtroppo a quell’altare non mi hai accompagnato tu. Il mio grande giorno in qualche modo non è andato come l’avevo sempre sognato. Perché il mio papà non era lì a prendermi sottobraccio e ad affidarmi all’uomo che ha promesso di amarti per il resto della vita. L’avevi promesso anche tu, ma poi sei andato via. Speriamo che questa volta io sia più fortunata.

Sono passati 10 anni da quel maledetto giorno che ti ha portato via da noi. 10 anni in cui la nostra vita, volenti o nolenti, è andata avanti. 10 anni in cui tu non ci sei stato. Il mio matrimonio è solo l’ultimo dei tanti eventi di famiglia senza di te. Ci sono stati matrimoni e lauree, cresime e comunioni. 10 anni in cui ci siamo stretti l’un l’altro per colmare quel vuoto che comunque abbiamo sempre sentito. 10 anni in cui abbiamo imparato a essere famiglia in 4 (e poi in 3 e 2 quando io & Big Brother abbiamo lasciato il nido).

Ribbet collage

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Sarebbero stati 59…. Auguri papà!

E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell’aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.
Tiziano Terzani

Untitled design-1Caro papà, oggi avresti compiuto 59 anni e saresti stato quasi vecchietto… Di sicuro ti avrei preso in giro! Chissà come saresti stato a quasi 60 anni? Tutto grigio? Con la pancia? Chissà! Per tutti noi rimarrai bello e giovane come quando ci hai lasciato a 49 anni… Quest’anno marca 1/3 della mia vita passato senza di te, senza i tuoi preziosi consigli, senza i tuoi occhi dolci e i tuoi abbracci sinceri. Nonostante questo, mi considero ancora fortunata ad aver potuto trascorrere 2/3 della mia vita con te al mio fianco… quando chi c’è invece chi ne ha già passata più di metà senza te. Eppure mi chiedo come mi sentirò quando saranno più i giorni marcati dalla tua assenza che quelli dei ricordi insieme.  E così oggi,  dopo tanti post in cui ho raccontato come la tua perdita mi abbia segnata, voglio dedicare questo post ad altre due persone che la tua morte ha profondamente sconvolto. Continue reading “Sarebbero stati 59…. Auguri papà!”

Cosa ho imparato dal mio papà

Ho avuto solo 18 anni col mio papà. Tristemente e decisamente troppo pochi! Ma il mio papà era un super uomo. Un marito e padre affettuoso e premuroso, un gran lavoratore, un uomo onesto e generoso, un amico presente. Il mio papà era il mio mito, il mio eroe, l’uomo che, ai miei occhi, aveva sempre una risposta per tutto. E anche se ho passato solo 18 anni con lui, mi ha insegnato tantissime cose. Ecco cosa ho imparato dal mio papà. Continue reading “Cosa ho imparato dal mio papà”

7 anni senza te

Mentre l’estate è quasi arrivata in Italia, qui ad Adelaide è inverno, è tornata la pioggia e le nuvole nascondono il sole. E ancora una volta, per la settima volta, mi trovo a ricordare quei terribili momenti di quel 7 giugno 2005. Non c’è dettaglio che non ricordi, non c’è parola, odore, movimento che non abbia rivissuto nella mia mente almeno un milione di volte da quel giorno. E oggi, minuto per minuto, rivivo a rallentatore quella giornata. Continue reading “7 anni senza te”