Un libro in valigia: “Il sale della terra” di Jeanine Cummins

“Il sale della terra” di Jeanine Cummins – il cui titolo originale è “American Dirt” – non è solo un libro che vi farà viaggiare nel lontano Messico, tra la violenza dei cartelli e l’amore di una madre per il proprio figlio. “Il sale della terra” è anche uno dei libri più controversi dell’anno, o forse anche del decennio. Ma io questo non lo sapevo quando ho scelto questo incredibile libro e quando l’ho divorato pagina dopo pagina, senza riuscire a metterlo giù.

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Un libro in valigia: “La lunga strada per tornare a casa” di Saroo Brierley

Ci sono storie che ti rimangono dentro più di altre, storie che in qualche modo ti parlano dritte al cuore e ti catapultano tra le pagine e tra i personaggi. Sono storie che magari sono ci sono capitate tra le mani per puro caso, ma che una volta lì non siamo più riusciti a mettere giù. Con “La lunga strada per tornare a casa” di Saroo Brierley è stato così. Questo titolo non vi dice niente? Forse se parlo del film “Lion – La strada verso casa” però saprete immediatamente di cosa parlo, vero?

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Il mio 2019 in libri

La lettura è per me una delle passioni più grandi, nonché uno dei miei passatempi preferiti.  Purtroppo non sempre ho il tempo che vorrei da passare con il naso tra i libri, e così l’anno scorso avevo cominciato a includere nei propositi per l’anno nuovo la lettura di un certo numero di libri. Nel 2018 – complice la gravidanza che mi aveva regalato diverso tempo per me stessa – mi ero ripromessa di leggere almeno 25 libri; quest’anno invece, grazie all’arrivo del mio pargolo, sapevo che di tempo a disposizione ne avrei avuto ben poco e così ho ridotto a 20.

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Un libro in valigia: “The Passengers” di Eleanor Limprecht

Insieme a “The Choice“, il premio per il miglior libro letto negli ultimi due anni va sicuramente a questo libro. Ho amato fin da subito “The Passengers” di Eleanor Limprecht per quel suo essere ambientato a Sydney, nei quartieri che frequento quotidianamente da anni, negli anni appena prima e a cavallo della seconda guerra mondiale. Una storia d’amore, di lontananza, di speranza e di paura. Una storia che esplora i viaggi che compiano, i sacrifici che facciamo e la sofferenza che patiamo per amore. Una storia che racconta come quello che più desideriamo è quello che ci siamo lasciati alle spalle, un passato che continua a essere presente nonostante il passare del tempo.

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Il mio 2018 in libri

C’è chi inizia l’anno nuovo con una lista di buoni propositi, e c’è chi ne approfitta per fare il punto su quello che è riuscito ad ottenere nei 12 mesi passati. E c’è chi invece sceglie, come già l’anno scorso, di raccontarvi il mio anno appena finito in un modo un po’ diverso: anche quest’anno voglio raccontarvi il mio il 2018 attraverso i libri che mi hanno tenuta compagnia mese dopo mese. 

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Un libro in valigia: “The Little Coffee Shop of Kabul” di Deborah Rodriguez

Come spesso accade ultimamente, sono capitata su questo libro per caso, al lavoro, quando l’ho trovato tra altri nella nostra piccola biblioteca. Mi ha attirato la copertina colorata, mi ha attirato il titolo e la descrizione sul retro e così ho cominciato a leggere: ed è stato amore a prima pagina! Un libro adatto soprattutto a un pubblico femminile, ma che sicuramente chiunque apprezzerà. Eccovi “The Little Coffee Shop of Kabul” di Deborah Rodriguez.

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Un libro in valigia: “Dove nasce l’arcobaleno” di Andrea Caschetto

Quando tuo padre rifiuta di crescerti e non è che un’occasionale voce al telefono, cresci con la voglia di amore. Quando a 15 anni ti diagnosticano un cancro al cervello, riesci ad apprezzare ancora di più la bellezza della vita. Quando la tua memoria si rifiuta di ricordare quello che non è emozione pura, ecco che la ricerca di sentimenti forti diventa il faro che guida il tuo cammino. Questa è la storia di Andrea Caschetto, quella che l’ha portato a fare il giro per il mondo regalando sorrisi ai bambini degli orfanotrofi e delle strade. È la storia che racconta nel suo libro “Dove nasce l’arcobaleno“, di cui vi voglio parlare oggi.

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La scelta di sentirsi vittima

Mio padre è morto che avevo 18 anni. Un incidente sul lavoro. Una delle tante morte bianche di cui purtroppo non si parla abbastanza. Una morte istantanea. Un attimo prima c’era e quello dopo non c’era più. Almeno così ha detto il medico legale, e io da 13 anni a questa parte mi aggrappo a questa magra consolazione.

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Un libro in valigia: “Tre tazze di tè” di Greg Mortenson

Devo ringraziare Liz, una delle volontarie di Medici Senza Frontiere, per avermi fatto scoprire alcuni tra i libri più belli che abbia letto ultimamente. Tra questi c’era Disgrace” di Coetzee, e “Tre tazze di tè” di Greg Mortenson e David Relin, di cui vi voglio parlare oggi. Un libro alla scoperta di un angolo di mondo lontano, remoto e ignorato dai più, in un momento storico di assoluta importanza. Un libro alla scoperta della generosità umana e dell’amore per il prossimo più genuino e altruista che ci sia.

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Un libro in valigia: “Il profumo del caffè” di Anthony Capella

Da quando ho cominciato la rubrica “Un libro in valigia” vi ho sempre raccontato libri che parlano di viaggi o di altri luoghi. Viaggi che ti fanno scoprire un altro mondo, altre usanze e altre culture. La lettura in questo senso è un ottimo modo per viaggiare pur senza lasciare il proprio salotto di casa. Solitamente prediligo libri attuali, o per lo meno moderni. Con questo libro che sto per raccontarvi invece ho fatto un salto nel passato della Londra del 1896 e del suo impero in eterna espansione. Eccovi “Il profumo del caffè” di Anthony Capella.

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