10 anni da immigrata in Australia

A fine giugno ho festeggiato 10 anni da immigrata in Australia. L’anniversario è arrivato quasi improvviso, il tempo scorso come un fiume in piena senza che sia veramente riuscita a coglierne il significato. Avevo 24 anni quando sono partita con un biglietto di sola andata per Adelaide. Partivo verso un paese che avevo imparato a conoscere e ad amare nei miei soggiorni precedenti, partivo per raggiungere l’uomo che amavo, ma partivo anche senza sapere cosa la vita mi avrebbe riservato. Fresca di laurea magistrale, non avevo idea all’epoca della carriera che avrei intrapreso; non sapevo all’epoca se la mia relazione sarebbe durata, se avrei messo su famiglia, ma soprattutto, non potevo immaginare che 10 anni dopo avrei ancora chiamato l’Australia casa.

Un decennio è un periodo corto e lungo allo stesso tempo. Mi sembra ieri che sono arrivata all’aeroporto di Adelaide, ma se guardo tutto quello che in questi anni ho fatto e guadagnato, non mi sembra un lasso di tempo sufficiente per contenere tutto. Non è stato facile pensare a quello che in questi primi 10 anni da immigrata in Australia abbia imparato: in 10 anni sono passata dalla honeymoon phase – in cui tutto qui mi sembrava magnifico – , alla fase critica – in cui qui mi sembrava tutto superficiale -, fino a raggiungere ora una specie di compromesso, in cui riesco ad apprezzare l’Australia per quella che è e per quello che mi da, ma senza necessariamente credere che sia l’Eldorado del Terzo Millennio, come facevo una volta.

L’Australia è un paese che spesso divide. In molti, soprattutto i giovani che scelgono di passare Down Under un anno o due grazie al Working Holiday Visa, apprezzano il suo essere esotica, lontana, selvaggia, diversa; ma per molti altri, questa sua relativa giovinezza – e la conseguente mancanza di una storia e cultura tangibilmente vecchia – ma soprattutto la sua lontananza dall’Europa, sono svantaggi troppo grandi per giustificare una permanenza a lungo termine. Della serie: “in vacanza o per un breve periodo sì, ma per sempre no!

Non c’è un giusto o sbagliato. Non c’è una soluzione o un paese che possa andare bene a tutti in qualsiasi fase della vita. Siamo tutti diversi e abbiamo tutti priorità diverse. Questi sono i miei pensieri, sinceri, su quello che vuol dire – davvero – vivere Down Under. Un pensiero per ogni anno trascorso a testa in giù.

1. L’Australia è lontana e isolata

Nel bene e nel male. Entrambi sono venuti alla luce soprattutto durante il Covid, quando l’Australia è diventata un’isola sicura ma estremamente isolata. Lo stesso isolamento che ci ha permesso di lasciare questo virus maledetto fuori dalla porta, è anche quello che ha tenuto famiglie e affetti separati per almeno un’anno e mezzo, ma facciamo anche due, due e mezzo (al momento, ma fonti ufficiali hanno annunciato che con tutte probabilità le frontiere rimarranno chiuse fino a metà 2022 almeno). L’Australia è da sempre isolata. Lo è dal punto di vista geografico e biologico – il che ha permesso il mantenimento di un incredibile ecosistema, con fauna e flora in gran parte unici al mondo -, lo è dal punto di vista culturale e artistico, lo è dal punto di vista politico – siamo un’isola felice, che si occupa ogni tanto di quel che succede nel proprio giardino, ma che si tiene in larga parte fuori dal resto delle dispute internazionali -, ma lo è anche ovviamente dal punto di vista emotivo. Tornare in Italia è una scelta sofferta e non sempre facile, dato il costo e la durata del viaggio: come diceva Aldo Mencaraglia una volta “crearsi una vita agli antipodi vuole anche dire, per forza, rinunciare al pendolarismo con l’Europa. Per motivi di soldi, di tempo, di difficoltà nel viaggiare con i figli, rimanere in Australia si rivela l’opzione più facile da prendere”.

2. L’Australia è un paese per ricchi

So che questa è una questione soggettiva e relativa al proprio stile di vita, alle proprie abitudini, vizi, ecc. ma che l’Australia non sia un paese economico per turisti e residenti è un dato di fatto. Sicuramente gli stipendi sono più alti che per le rispettive posizioni in Italia, ma lo è sicuramente anche il costo della vita: un giro al supermercato vi farà capire che qui l’agricoltura non è sovvenzionata come lo è in Italia, un pasto al ristorante vi farà passare la voglia di mangiare fuori tutti i giorni, una serata in un locale vi farà tornare improvvisamente astemi. Scherzi a parte, l’Australia è un paese costoso, su questo non ci sono dubbi. Ho vissuto 10 anni a Sydney, e 3 anni ad Adelaide, ho visitato tante altre città australiane e la situazione è sempre quella: qui si paga tutto tanto. Per famiglie con figli soprattutto, i costi si accumulano velocemente, tra nidi, post/pre-scuola, sport, ecc.: soprattutto se non si hanno altri aiuti informali, come i nonni o altri parenti a cui lasciare i bambini, bisogna prendere decisioni importanti su cosa potersi permettere, perché non è da tutti potersi permettere tutto a cuor leggero (nonostante l’Australia sia un paese che favorisce il lavoro part-time per mamme e non solo, la decisione se tornare al lavoro o meno si scontra durante con gli altissimi costi della child care in Australia.

3. L’Australia è terra di opportunità

Come donna, come mamma, come straniera, ci sono sicuramente più possibilità di reinventarsi e di trovare la propria strada, che in molti altri paesi, Italia compresa. Ovviamente con le dovute precauzioni, perché non è sempre così. Ma in generale il mondo lavorativo australiano è molto dinamico, è normale cambiare lavoro, cambiare carriera o anche addirittura settore, anche a un punto avanzato della propria vita lavorativa. Le possibilità di reinventarsi sono ottime, ed è culturalmente ben accetto il fatto che a trenta, quaranta o cinquant’anni uno decida di tornare “a scuola” per cambiare carriera. Quando un passo del genere è ben accetto da parte della società è molto più facile fare il salto rispetto ad una società dove il posto fisso a vita è l’obiettivo principale della carriera. Da mamma poi devo dire che l’Australia offre la preziosa possibilità di fare un part-time: per legge infatti i genitori di un bambino in età scolare o pre-scolare possono richiedere orari di lavoro flessibili o ridotti e i datori di lavoro possono rifiutare la richiesta solo per “ragionevoli motivi”, che devono essere giustificati per iscritto. Nella pratica, praticamente tutti i genitori di bambini piccoli che vogliono fare un part-time o di avere orari flessibili, hanno la possibilità di farlo, e questa è una fortuna enorme.

4. L’Australia non è l’Europa

Inutile e ingiusto aspettarsi che lo sia, soprattutto dal punto di vista della storia e della cultura. Negli ultimi 10 anni ho sentito talmente tanti italiani lamentarsi che l’Australia non abbia cultura, che non ci sia niente da vedere dal punto di vista culturale o storico, niente musei, niente monumenti. Insomma, l’Australia pare un paese nuovo, piatto, monotono e noioso. Per me non è niente di tutto questo, ma è un paese profondamente diverso dall’Italia e da qualsiasi altro paese europeo e il paragone tra le due realtà è insensato. Gli aborigeni australiani vantano una ricca cultura che è tra le più antiche culture viventi al mondo, risalente a più di 50,000 anni fa e ancora esistente al giorno d’oggi. Questa cultura però non ha lasciato le stesse tracce, gli stessi reperti, a cui siamo abituati in Europa, e per questo il passato storico e culturale dell’Australia viene spesso ignorato o sminuito. In realtà l’Australia offre incredibili musei, tantissime case-museo storiche, ma soprattutto offre l’opportunità di visitare ed esplorare il passato coloniale che in Europa non si trova e che è stato riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. Tra questi sono particolarmente rilevanti e interessanti, a mio avviso, il sito storico di Port Arthur in Tasmania, Cockatoo Island e Hyde Park Barracks nel NSW, la prigione di Fremantle in Western Australia.

10 anni da immigrata in Australia

5. L’Australia è un paese complesso

Dal punto storico, politico e culturale. La grossa premessa che voglio fare su questo punto è che in Italia – almeno ai miei tempi e nella mia esperienza – della storia australiana si studia poco o niente. A parte due notizie sugli aborigeni e sulla colonizzazione inglese, sono emigrata in Australia ignorando quasi completamente la storia del paese che sarebbe diventata la mia seconda casa. E come me, praticamente tutti gli altri emigrati. Ma non si può capire e conoscere il presente di paese senza conoscere il suo passato, e così ho fatto di tutto negli ultimi 10 anni per informarmi su questo aspetto del paese che ho scelto di chiamare casa. Ho imparato e assistito all’evolvere della politica australiana, in particolare quella immigratoria e alcune cose mi hanno francamente lasciata con la bocca aperta, nel bene e nel male. In generale, quello che ho scoperto è un paese estremamente complesso, che sta ancora venendo a patti con il suo passato, ma senza ancora assumersi la piena responsabilità per quello che è stato commesso, ma allo stesso tempo abbraccia la più ampia diversità nella vita di tutti i giorni. E così come da un lato ci sono il trattamento passato e la condizione attuale degli aborigeni, e l’approccio odierno ai migranti via mare, dall’altro si trova l’incredibile varietà di lingue, etnie, culture, cucine. Sono 10 anni che cerco di mettere ordine ai miei sentimenti su questo aspetto della vita australiana, e proprio nel momento in cui pensavo di esserci riuscita, ecco arrivare il Coronavirus che ha di nuovo portato l’Australia ad assumere politica immigratoria tra le più radicali che ci siano in giro.

6. L’Australia è incredibilmente bella e varia

Indubbiamente, uno degli aspetti più belli del vivere in Australia è la bellezza e la varietà del suo paesaggio. In quello che è il sesto paese più grande al mondo si susseguono biomi e zone climatiche molto diverse tra loro, ognuna caratterizzato da un particolare ecosistema. Impossibile vedere “tutta l’Australia” in due settimane, impossibile vedere “tutta l’Australia” avendo visto solo una o due città. L’incredibile bellezza dell’Australia sta proprio tra e fuori da quelle città, in tutto quello che è bush, natura, wilderness. In 10 anni ho visto luoghi meravigliosi, incredibili e unici: dalla Great Barrier Reef a Kangaroo Island, da Norfolk Island ai 12 Apostles, dalla Daintree Rainforest a Jervis Bay, della Whitsunday Islands a Port Stephens, passando da molti altri più o meno famosi E ancora mi mancano città come Brisbane, Darwin, e Broome, oltre a tantissimi must naturali come Uluru, il Kakadu National Park, Wineglass Bay in Tasmania, Lord Howe Island, Fraser Island, Rottnest Island e la Ningaloo Coast, e molti altri ancora! Ho visto tanto, eppure mi manca ancora quasi tutto da vedere, e dubito che una vita intera Down Under mi basterà per vedere tutto quello che l’Australia ha da offrire!

7. L’Australia offre uno stile di vita che per me è perfetto

Impossibile generalizzare e fare considerazioni oggettive, perché ognuno ha le sue priorità e il proprio stile di vita, ma per me, quello australiano è uno stile di vita quasi perfetto. Vedo mio figlio, nato e vissuto quaggiù e penso che sia un ottimo modo di crescere e che sia fortunato a crescere in Australia. Amo l’importanza che si da qua alla vita all’aria aperta, soprattutto per quanto riguarda i bambini: il gioco all’aperto è un qualcosa molto importante e valorizzato a qualsiasi età, dal nido alle superiori, e in qualsiasi stagione. Mentre le mamme italiane si preoccupano di mettere la maglia della salute ai bambini e che abbiano i capelli perfettamente asciutti quando escono dalla piscina, qui si accetta che i bambini siano bambini, che giochino all’aperto, che si sporchino, che corrano scalzi. Vedere il proprio bambino di neanche un anno gattonare nel giardino del nido, a pieni nudi, in pieno inverno, può far venire un malore a molte mamme italiane: qui in Australia è vista come un’opportunità di stimolo per il piccolo. E parlando sempre di bambini, tanta attenzione è inoltre data allo sport, molto importante sia per la salute che per la socializzazione dei ragazzi. Ma quello che più apprezzo della vita in Australia, anche in grandi città come Sydney o Melbourne, è il giusto valore che si dà al lavoro e al giusto equilibrio che si riesce a mantenere tra vita personale e lavorativa.

Guida a Norfolk Island

8. L’Australia è in continuo movimento

A dicembre ci siamo trasferiti ad Adelaide dopo quasi un decennio a Sydney, dove avevamo una casa di proprietà, un lavoro a tempo indeterminato io e un’ottima carriera avviata mio marito, con un bambino di 18 mesi al seguito, che ha dovuto lasciare un nido dove era integrato benissimo e che amava molto. Pazzi? No, solo molto australiani. Qui in Australia è infatti assolutamente normale spostarsi e reinventarsi: le persone vanno e vengono tra città, stati e nazioni, a qualsiasi età e con qualsiasi carriera. Che si tratti di single, coppie o famiglie, è normale per gli australiani a un certo punto sradicarsi e ricominciare altrove. Se da un lato trovo molto bella questa fluidità e questa continua voglia di cambiamento e di miglioramento, dall’altro lato però a risentirne sono sicuramente le relazioni e la stabilità della famiglia, soprattutto dei più piccoli.

9. L’Australia è sicura e stabile

La crescita economica dell’Australia è pressoché costante da oltre 20 anni e questo è uno dei motivi principali per cui sempre più persone migrano qui ogni anno. L’economia australiana è uno dei veri successi economici degli ultimi 50 anni., e la stragrande maggioranza della popolazione è composta dalla classe media. Sebbene il costo della vita sia senza dubbio alto, lo standard di vita è molto alto e ci sono molte opportunità di lavoro alla portata di tutti, grazie a una cultura del lavoro varia e gratificante. Il salario minimo è alto in Australia rispetto ad altri paesi – mentre in Australia il salario minimo è fino a $20,33 l’ora, nel Regno Unito è solo $16,39 l’ora, in Nuova Zelanda $20 l’ora, in Germania $14,98 l’ora, in Canada tra i $13,96 e i $17,24 l’ora a seconda della provincia e negli Stati Uniti a una distanza molto lontana $9,98 l’ora. Ciò consente a chiunque abbia un lavoro di potersi permettere l’affitto e il cibo indipendentemente dal fatto che stia lavorando in un ristorante, in un punto vendita o se sia un professionista. In questo contesto ampio spazio viene dato anche ai lavoratori stranieri; tant’è che 1 su 3 non è nato in Australia. Il tasso di disoccupazione è molto basso. In alcune città, per quanto riguarda i giovani e gli studenti internazionali, è addirittura zero, proprio perché i lavori temporanei non mancano mai. Infine, l’Australia è un paese molto sicuro, con un tasso di criminalità molto basso.

10. L’Australia è felice

L’Australia è il quarto Paese più felice del pianeta e il suo stile di vita è uno dei più conosciuti e invidiati in termini di spensieratezza. Nessun ritmo frenetico da grande metropoli e un perfetto equilibrio tra lavoro, famiglia e tempo libero. Questo equilibrio rende possibile trascorrere la maggior parte del tempo dedicandosi ad attività all’aperto piuttosto che al lavoro o alle scadenze. Che si tratti di un barbecue al sole o di un surf nell’oceano, la cultura australiana ti farà sicuramente divertire e ti lascerà con un sorriso. Purtroppo, questo stile di vita australiano ha anche un enorme effetto collaterale; crea dipendenza! Spesso, coloro che hanno avuto un assaggio della mentalità Down Under fanno fatica a separarsene una volta tornati a casa.

No worries mate– the Australian way of life!

Last Updated on 13/08/2021 by Diario dal Mondo

34 thoughts on “10 anni da immigrata in Australia

  1. Mi hai aperto letteralmente un mondo sul modo di vita degli australiani e dello stile di vita degli abitanti di questa isola: del resto chi meglio di te potrebbe raccontare un’esperienza di vita come expat in modo così chiaro e senza mezzi termini?
    Non ho mai pensato di trasferirmi in Australia ma senza dubbio è un’esperienza di vita davvero intensa e particolare.

    1. Grazie mille per il tuo bel commento, mi fa piacere riuscire a coinvolgere voi lettori nella mia vita in Australia e farvi conoscere questo pezzetto di mondo!

  2. Io ch eho sempre vissuto nel mio piccolo paese tra le montagne, stile Heidi, faccio fatica ad immaginare gli spazi sconfinati dell’Australia o ad imaginare la vita di chi lascia il “proprio mondo” per avventurarsi davvero dall’altra parte del mondo. Immagio le difficoltà e provo anche ammirazione per il fatto che dopo 10 anni sei ancora lì. Ho sempre desiderato visitare l’Australia e ne ho sempre avuto una buona idea poi ho conosciuto una persona che invece ne è fuggita e i suoi racconti mi hanno stravolto l’idea che avevo di Australia e mi hanno fatto passare un pò la voglia di venirci poi è arrivato il Covid e allora proprio ho chiuso ogni ipotesi di visita. Mi piace molto di più la “tua” Australia e spero un giorno di vederla con i miei occhi. Grazie er questo articolo pieno di spunti di riflessione!

    1. Grazie mille per le tue belle parole. E’ strano, non mi sono mai sentita particolarmente coraggiosa per essere partita, a volte penso che ci voglia più coraggio a restare. Io sono sempre stata una “di pancia” più che di testa, e 10 anni fa la mia pancia, ma soprattutto il mio cuore, gridavano Australia… e così eccomi qui ed eccomi ancora qui 10 anni dopo!

  3. Wow, dieci anni sono davvero tanti! E direi “10 years and counting” da quello che scrivi! L’Australia è un paese che purtroppo conosco solo per sentito dire grazie a due ex colleghe che al contrario di quello che hai fatto tu hanno lasciato il loro paese per trasferirsi in Italia. Mi ha colpito molto quello che hai scritto a proposito della possibilità di reinventarsi anche a 40 o a 50 anni, magari tornando a scuola e cambiando completamente percorso professionale: qui in Italia è una cosa che manca molto.

    1. Direi assolutamente che il nostro progetto per il futuro è di rimanere qui. Se per molti italiani l’Australia è bella solo per le vacanze ma non da vivere, al momento per noi è la stessa cosa riguardo l’Italia. Abbiamo uno stile di vita qui che è molto difficile da lasciare!

  4. Caspita, 10 anni!! Leggendo il tuo articolo mi sono resa conto di quanto poco so di quest’isola, grazie per avermela fatta conoscere un po di più attraverso i tuoi occhi e le tue esperienze!

    1. Se vorrai continuare a seguirmi, cercherò di farti scoprire come sia veramente la vita Down Under.

  5. Gran bello scritto che mostra in modo obiettivo il tuo paese adottivo e che ho letto veramente con interesse.
    Posso comprendere le tue difficoltà perchè emerge il tuo amore e il tuo sapere vedere le cose positive dell’Australia e nello stesso tempo la mancanza per tanti aspetti del tuo paese d’origine e in primis il problema della lontananza che non permette, covid adesso a parte, di poter dire quando vuoi: faccio un salto a nutrirmi di aria di casa.
    In ogni caso, mi hai fatto venire la voglia di conoscere questo paese, ancora di più, magari di avere a disposizione un’altra vita dove magari, se non accade, crearmi l’opportunità di prendere e andare a vivere altrove, inventarmi un’esistenza diversa, con l’eccitazione degli inizi, di cui parli, che ti fa vedere tutto come se fossi in eterna vacanza!
    Buona continuazione

    1. Grazie mille per questo tuo bel messaggio. Non è stato sicuramente facile lasciare tutto – affetti in primis – per trasferirmi quaggiù, ma quando vedo il tipo di vita che qui possiamo permetterci, penso che in Italia tutto questo non sarebbe possibile. Purtroppo. Il sogno sarebbe combinare i due paesi ma ahimè non è possibile!

  6. Ho letto con molto piacere questo articolo. Ti faccio i complimenti per il traguardo raggiunto e per la capacità di analisi oggettiva. Ammiro sempre chi si mette in gioco e voi lo avete fatto benissimo, bravi!

  7. Dieci anni!!! Wow, complimenti davvero per questo tuo anniversario. Non deve essere facile vivere lontano dalla propria terra…ho sperimentato anche io la vita da expat (per solo 1 anno), ma non ero molto lontana dall’Italia. Non so se riuscirei mai a spostarmi in luoghi così distanti. Tu sei stata davvero coraggiosa. Sì! Ci vuole coraggio a fare questo grande passo. Complimenti ancora!

    1. Grazie per i complimenti, che non sono convinta di meritare poi così tanto. Tutto quello che ho fatto è innamorarmi di un uomo che viene da questa terra e decidere che la nostra relazione valeva la fatica e lo sforzo di reinventare una vita dall’altro capo del mondo

  8. Intanto complimenti per questo traguardo! E grazie per averci raccontato questo tuo punto di vista!
    Vedo l’Australia così lontana e diversa!

    1. Grazie a te. Sono sicuramente molto felice di aver passato gli ultimi 10 anni quaggiù!

  9. Che bello leggere queste parole. Ho dei parenti in Australia, ed effettivamente li vedo sempre più rilassati rispetto a noi, sicuramente lo stile di vita è diverso, e secondo me probabilmente più sano.

    1. Io la penso così: una vita meno stressata e più a contatto con la natura, è per forza di cose più bella e più sana, no?

  10. Il tuo punto di vista è interessante e fondamentale per chi vorrebbe trasferirsi laggiù e ricominciare. Gli europei, malgrado siano abituati a espatriare in ogni angolo del mondo, sono quelli che sentono maggiormente nostalgia di casa. L’Australia è un paese meraviglioso, ma quanto è bella l’Europa?

    1. Per la maggior parte di noi italiani la famiglia è un aspetto veramente importante della nostra vita e l’idea di essere così lontani per molti è insopportabile. Ma quando trovi la tua metà dall’altra parte del mondo che fai?

  11. Articolo interessantissimo, perché leggere le tue esperienze dirette dopo ben 10 anni di vita in Australia è quanto di meglio si possa avere per cercare di capire, almeno un po’, come si vive in questo grande paese dall’altro capo del mondo.
    Da turista l’Australia mi è piaciuta moltissimo e non vedo l’ora di tornarci, per viverci forse mi ci vorrebbe un’altra vita, ma ammetto di aver abbastanza invidiato la spensieratezza e lo stile di vita degli australiani, rispetto a noi che siamo sempre a correre come matti dietro al lavoro e alla burocrazia del nostro paese, ma sono certa anche che non sia tutto oro quel che luccica down under 😉

    1. Non è sicuramente tutto oro, ma lo stile di vita è in gran parte quello che hai potuto constatare tu e devo dire che è una delle ragioni principali per cui mi piace vivere qui.

      1. Un post molto particolare il tuo. Magari solo il fatti di essere andata via dall’italia e trasferita in altro paese lontano da tutto e da tutto j ha dato la spinta giusta per trovare il tuo percorso e i tuoi compromessi! Stima profonda!

        1. Grazie mille. Sicuramente l’Australia mi ha dato opportunità che in Italia non avrei mai trovato…

  12. Auguri per il tuo anniversario! 🙂 Mi trovo d’accordo con molte delle cose che hai scritto, anche se personalmente vivendo lì ho sentito parecchio la fase critica (però io non ho un marito australiano, non sono stata neanche 4 anni e ho fatto parecchia fatica a integrarmi umanamente). Se il poter viaggiare in posti incredibili mi faceva tener vivo il piacere per stare a testa in giù, con il covid è stato troppo e mi sono sentita davvero imprigionata. Sono felicissima di aver abitato lì e di aver conosciuto il paese, ma sono altrettanto felice di essere tornata in Europa. Quel che è certo è che in Australia, come turista, voglio tornare sicuramente 🙂

    1. Ti capisco, questo è un momento in cui la distanza si fa sentire particolarmente, ma anche in tempi normali è un aspetto da non sottovalutare. Spero che tornerai a trovarmi un giorno!

  13. Certo 10 anni sono davvero tanti. Mi piacerebbe fare un viaggio in questa bellissima terra ma non credo che ci vivrei perchè è veramente troppo lontana dai miei affetti. Ti devo fare i complimenti, sei stata molto coraggiosa e per questo sei stata premiata. E’ bello vivere in un posto che ti piace e dal tuo articolo si vede tutto questo.

    1. Grazie mille. Ammetto che, soprattutto ora che ho un bimbo piccolo, mi piacerebbe essere più vicino alla mia famiglia ma per tutto il resto l’Australia mi dá quello che desidero

  14. Ho pensato tanto in questo periodo ad amici, parenti e conoscenti che sono in Australia. Non deve essere facile essere li col covid – è vero che è sicurissimo, ma gli affetti a casa mancano e il periodo che gli expat stanno trascorrendo lontano da “casa” sta diventando molto lungo con l’evolversi della situazione… chissà quando si potrà riprendere una vita normale.

    1. Questo è proprio il mio problema: qui si è sempre vissuto molto bene, anche nei periodi più bui del covid… ma il non sapere quando verranno aperte le porte di questa prigione ti fa vivere la quotidianità con rabbia e ansia e questo non è un bene.

  15. Un bel bilancio di questi 10 anni che ti hanno dato tanto! Ho sempre guardato, in tempi non sospetti, l’Australia con ammirazione: la pandemia è stata gestita molto bene, anche se sono state fatte scelte drastiche, la possibilità poi di reinventarsi ed avere sempre nuove possibilità non è cosa da poco. Auguri per questo anniversario!

    1. Grazie mille. La mia opinione in questo momento particolare sull’Australia è un po’ annebbiata dalla nostalgia per casa. Speriamo che le cose si smuovano prima che il mio amore per questo paese cominci a declinare…

  16. ecco, anche io ho sempre pensato che l’Australia fosse un paese felice, e tu mi hai appena dato conferma. Il costo della vita ormai è alto ovunque, anche dove non te lo aspetti, quindi non mi stupisce più di tanto. Ma spero di organizzare presto un viaggio in queste terre solari e accoglienti con la mia famiglia!

    1. A differenza di altri paesi, l’Australia è cara ma offre anche tanto in ritorno, quindi diciamo che ne vale la pena. Per il resto poi, non è sicuramente un paese perfetto nè adatto a tutti, ma io sono (quasi sempre) felice di chiamarlo casa!

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