Consigli pratici #8: registrare un figlio nato in Australia

In ogni paese la nascita di un bambino è seguita da mille pratiche, che spesso possono confondere e sopraffare nuovi genitori che già hanno tantissimo da imparare e a cui abituarsi. Se siete genitori italiani (o almeno uno di voi due lo è) e il vostro bebè nasce in Australia, tra le varie pratiche dovrete occuparvi anche della registrazione del neonato presso il Consolato di riferimento.

La prima cosa che dovete sapere è che questa non è una scelta, ma un obbligo. Tutti i cittadini italiani hanno l’obbligo di comunicare tempestivamente al proprio Consolato italiano di riferimento ogni variazione relativa alla composizione del loro nucleo familiare. Solitamente, la registrazione avviene presso il Consolato di residenza (ovvero quello in cui si è registrati all’AIRE), ma se la nascita del bambino avviene in un luogo diverso da quello di residenza, allora la registrazione deve avvenire presso il Consolato di competenza di quel luogo.

Registrazione della nascita del figlio di un cittadino italiano in Australia

I figli di cittadini italiani o di almeno uno dei due genitori con cittadinanza italiana, anche se nati all’estero ed eventualmente in possesso di un’altra cittadinanza, sono cittadini italiani. Pertanto la loro nascita deve essere obbligatoriamente registrata in Italia, che lo vogliate o meno. Per effettuare la comunicazione di una nascita, bisogna presentare all’Ufficio Consolare (di persona o via posta) i seguenti documenti:

  1. Modulo di richiesta trascrizione atti di stato civile, reperibile sul sito del Consolato italiano di riferimento he trovate sotto la sezione Servizi consolari/Stato civile/Nascita;
  2. Certificato di nascita originale (Full Birth Certificate) con Apostille e traduzione in lingua italiana:
    1. l’atti di nascita deve essere in copia ORIGINALE, emesso dal Registry of Births, Deaths and Marriages: ricordatevi che è competenza dei genitori registrare la nascita presso le autorità locali, non dell’ospedale, entro 60 giorni dal parto. Se il certificato di nascita è stato rilasciato in un paese estero (per esempio se il bambino è nato durante un soggiorno fuori dall’Australia), questo deve rispettare le indicazioni dell’ambasciata o consolato italiano in loco. 
    2. L’atto di nascita deve essere poi legalizzato per mezzo di apostille, che va richiesta di persona o via posta al Passport Office for Document Legalisation Service del Department of Foreign Affaires and Trade. L’apostille non deve essere tradotta.
    3. La traduzione del certificato in lingua italiana deve essere effettuata da un traduttore ufficiale NAATI, salvo nel South Australia e nel Victoria dove è possibile fornire un’auto-traduzione su apposito modulo. Per la traduzione non è necessaria l’apostille.
  3. Documentazione comprovante la cittadinanza italiana di almeno uno dei genitori (carta d’identità, passaporto italiano o certificato di cittadinanza italiana).

Una volta ottenuti tutti i documenti (nel nostro caso ci sono volute  circa 4 settimane per ottenere il tutto), potrete inviarli via posta o consegnarli di persona (senza bisogno di prendere appuntamento) all’Ufficio Consolare di competenza, che provvederà poi a comunicare la nascita al l’ultimo comune di residenza in Italia di uno dei genitori. A detta dell’impiegato consolare che mi ha assistito, se il comune italiano “funziona bene”, magari ti mandano un’email per confermare l’avvenuta registrazione… altrimenti incrociate le dita che i documenti siano stati ricevuti senza problemi!

NB: il certificato di nascita da presentare in Consolato deve essere una copia originale rilasciato dal Registry of Births, Deaths and Marriages. Questa non vi verrà restituita, perciò assicuratevi di richiedere più di una copia al momento della registrazione (o, in alternativa, potrete comunque richiederne un’altra copia in un secondo momento).

Attenzione ai nomi

Non è infrequente al giorno d’oggi imporre al neonato sia il cognome paterno che quello materno. Questo è certamente possibile, ma in questo caso entrambi i genitori dovranno farlo presente all’Ufficio consolare, riempiendo l’apposito modulo che verrà fornito allo sportello. Inoltre, il cognome materno può essere posto in aggiunta a quello paterno, ma non anteposto ad esso.

Inoltre, assicuratevi che lo spelling del nome scelto per il vostro neonato sia stato scritto correttamente al momento della registrazione presso le autorità locali. I nomi italiani devono essere riportati come tali, non tradotti in inglese o modificati in altro modo. In caso di errore di spelling o di qualsiasi altro problema, dovrete richiedere la correzione al Registry of Births, Deaths and Marriages prima che il certificato riceva l’apostille.

Paternità e matrimoni

Per avere e registrare un figlio non c’è ovviamente l’obbligo che i genitori siano sposati. Ma, nel caso in cui i genitori non siano sposati e sul certificato di nascita non compaia l’indicazione del padre, è indispensabile effettuare prima una pratica di riconoscimento di paternità. Se invece il matrimonio dei genitori è avvenuto all’estero (come ad esempio in Australia) e ancora non è stato trascritto in Italia, è opportuno provvedervi prima di richiedere la trascrizione della nascita del minore.

Costo della registrazione

  • atto di nascita: varia da stato a stato e va da $33 nel Victoria a $63 nell’ACT
  • apostille: $83
  • traduzione: circa $50, il prezzo varia da traduttore a traduttore

Et voilà la procedura per registrare un figlio nato in Australia. Data la complessità della burocrazia italiana, questo processo sembrerebbe abbastanza rapido e indolore. Noi abbiamo appena consegnato i documenti in Consolato, e speriamo che vada tutto a buon fine. Vi aggiornerò in caso contrario!

Last Updated on 13/03/2023 by Diario dal Mondo

4 thoughts on “Consigli pratici #8: registrare un figlio nato in Australia

  1. Grazie dell’articolo! Se può essere utile, in Italia dal 1 giugno 2022, il proprio figlio può essere registrato alla nascita , con il cognome di entrambi i genitori, nell’ordine indicato dagli stessi genitori (e non più prima quello del padre e poi quello della madre).

    1. Avevo sentito di questa nuova legge, sicuramente un’ottima cosa ma ormai i miei figli sono gia’ registrati

  2. Grazie della testimonianza, molto utile.
    E`necessaria una seconda apostille per richiedere il passaporto ?

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