Un libro in valigia: “The Little Coffee Shop of Kabul” di Deborah Rodriguez

Come spesso accade ultimamente, sono capitata su questo libro per caso, al lavoro, quando l’ho trovato tra altri nella nostra piccola biblioteca. Mi ha attirato la copertina colorata, mi ha attirato il titolo e la descrizione sul retro e così ho cominciato a leggere: ed è stato amore a prima pagina! Un libro adatto soprattutto a un pubblico femminile, ma che sicuramente chiunque apprezzerà. Eccovi “The Little Coffee Shop of Kabul” di Deborah Rodriguez.

Le vite di cinque donne ruotano intorno a un piccolo caffè nel cuore di uno dei luoghi più pericolosi della terra, la Kabul della guerra in Afghanistan. Tutte e cinque con la loro storia, il loro passato e un segreto da mantenere che le porterà a creare un’amicizia profonda e straordinaria.

C’è Sunny, la proprietaria americana del caffè, con un passato turbolento alle spalle, un amore complesso e assente, ed un’eccitante nuova attrazione nell’aria. Ma quale dei due alla fine riuscirà a prevalere? Il tutto è condito dal genuino interesse per il paese e la cultura che la ospitano, la paura dei continui attacchi che scuotono la città e seminano morte, e la volontà di assicurare la sicurezza del suo caffè e dei suoi clienti.

C’è Yazmina, una giovane vedova prima rapita dal suo villaggio remoto nelle montagne afgane come pagamento per un prestito non pagato e poi abbandonata nelle strade di Kubul una volta scoperta la sua gravidanza. In una Kabul dove una donna incinta ma non sposata (anche se il padre del bambino è il marito morto) è essenzialmente condannata a morte, Yazima decide di portare avanti la sua gravidanza in gran segreto e farà di tutto per proteggere la vita che porta in grembo.

Women are like tea bags; you never know how strong they are until they’re put in hot water.

C’è Candace, una ricca americana ex moglie dell’ambasciatore americano a Kabul, che decide di lasciare il marito per il suo amante afgano. Un uomo enigmatico e conservatore, che ufficialmente si opera per garantire un futuro ai piccoli orfani del suo paese, ma che in realtà nasconde un motivo molto più torbido. Riuscirà Candace a togliersi le fette di salame che le coprono gli occhi e vedere finalmente Wakil per quello che è?

C’è Isabel, una giornalista inglese dal segreto altrettanto pesante che potrebbe impedirle di raggiungere la storia più importante della sua carriera. E sarà proprio Isabel ha pagare il prezzo più alto per quell’intuizione che ha avuto la sua conferma proprio nel momento in cui ha perso tutta la sua importanza.

You will find that thing that makes you unafraid to die. That important thing that makes your life of value.

E infine c’è Halajan, la sessantenne proprietaria dell’edificio dove si trova il caffè, nonché madre di Ahmed, il conservatore buttafuori che protegge il locale dagli attacchi fisici e morali dei suoi avventori. Ma Halajan ha ben poco della natura conservatrice del figlio, e, in barba alla sua cultura che la vorrebbe, vedova ed anziana, sottostare completamente alla volontà del figlio maschio, si ribella in una relazione segreta che potrebbe costarle la vita.

Cinque donne dall’apparenza fuorviante, cinque donne che nascondono un passato inimmaginabile, cinque donne dalla forza incredibile, cinque donne che scoprono nella reciproca profondità gli ingredienti per un’amicizia che cambierà non solo le loro vite, ma quelle di molti altri.

She wasn’t sure who were family and who were friends, and maybe they all were both, and maybe it didn’t matter one bit.

Ho amato profondamente questo libro, e ancora di più quando ho scoperto che c’è molto dell’autrice dietro il personaggio di Sunny. Anche Deborah infatti lascia gli Stati Uniti per l’Afghanistan, dove inizialmente apre un salone di bellezza per aiutare le donne afgane a ritrovare un po’ di libertà e di bellezza tra gli orrori della guerra. Al salone fa poi seguito un caffè, dove riscontra tanti dei problemi – soprattutto di sicurezza – che Sunny affronta nel libro. Se poi ci mettiamo anche dentro il fatto che Deborah conosce e si sposa con un afgano mussulmano – che scoprirà poi avere già una moglie – allora ecco che in questo libro si trovano davvero tante riflessioni, profonde ed autentiche, sulla realtà afgana attraverso gli occhi di una straniera.

“You love, you die, and in between you live as best you can”

Assolutamente da leggere!

Last Updated on 06/08/2021 by Diario dal Mondo

8 thoughts on “Un libro in valigia: “The Little Coffee Shop of Kabul” di Deborah Rodriguez

  1. Amo i libri in cui si parla di donne. Ho visto peró che hai giá scritto una recensione su un altro libro dove si parla di caffé. sto leggendo Finché il caffé é caldo, di Toshikazu Kawaguchi pochi mesi e 21 edizioni!! Non mi sta convincendo molto ma sono alla metá, tu lo hai letto?

  2. La letteratura ci fa viaggiare attraverso mondi lontani e culture diverse dalle nostre! Sembra davvero interessante questo racconto, l’ho inserito nella mia to read list 🙂

  3. Sembra davvero molto interessante, sia per conoscere e cercare di capire una cultura a noi così lontana, sia per sentirci noi donne sempre più forti e combattenti. Prendo nota.

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