Quell’angolo della mia Yorke Peninsula

Chi mi segue da più tempo saprà che all’inizio del mio espatrio in Australia io e l’Avvocato abitavamo ad Adelaide. La cosiddetta “città delle chiese” è infatti la città natale di mio marito, ed è lì che nelle visite pre-espatrio ho sempre vissuto. E per il primo anno di vita australe. Per chi non la conoscesse Adelaide è davvero una città graziosa con un’ottima qualità di vita e tutto il South Australia offre davvero tanto: dal deserto alla costa, dai vigneti ai boschi inglese, qui c’è veramente tanto tantissimo da fare e da vedere. Purtroppo negli anni non l’ho girato tanto quanto avrei voluto, preferendo sempre altre città e altre destinazioni più lontane a quello che il mio territorio aveva da offrire. Un po’ una storia comuni a tanti no? Quanti conoscono a menadito i monumenti di Londra e Parigi ma non sono mai stati nel museo della propria città? La mia storia con il South Australia è un po’ questa (purtroppo). Ma se c’è una zona che ho avuto modo di scoprire abbastanza bene, è la Yorke Peninsula.

La Yorke Peninsula ha la forma di una L rovesciata e si trova a ovest di Adelaide tra il golfo di Spencer a ovest e il golfo di Saint Vincent a est. Si tratta di un’importante area di produzione di cereali, in particolare dell’orzo; storicamente questo è sempre stato trasportato via mare, e ancora oggi potete vedere navi da cargo che da Adelaide arrivano giornalmente per fare il carico. Se passata da Port Giles fermatevi a dare un’occhiata agli enormi silos che contengono i cereali prodotti! Ma la Yorke Peninsula è (o per lo meno era) ricca anche di minerali e le miniere abbondavano in questa zona. A Moonta potete salire a bordo del Moonta Mines Tourist Railway, tour guidato di 50 minuti a bordo di un treno che vi porterà alla scoperta della Moonta Mines State Heritage area.

Ma quello per cui sicuramente amo di più la Yorke Peninsula è la sua varietà di paesaggio. Un attimo prima siete in un pascolo verde, quello dopo in un campo di grano, un secondo siete a picco sulla costa alta e frastagliata e quello dopo lungo un lago dai mille colori. Le cose da vedere qui sono davvero tante e il modo migliore è chiaramente di muoversi in macchina. Se amate il pesce e i frutti di mare dirigetevi verso Stansbury, a sud-est della penisola, famosa per le sue ostriche. E’ qui che i miei suoceri hanno la casa per le vacanze, ed è quindi da qui che voglio farvi partire. Da Stansbury continuate verso sud fino a Edithburgh. Lasciatevi il paese alle spalle e all’improvviso vi troverete in un paesaggio così inaspettato da lasciarvi senza parole.

Che siate stati teletrasportati in Olanda? Non credo proprio. Questa è la Wattle Point Wind Farm. Questo parco eolico è in operazione dal 2005, quindi ancora relativamente giovane, ma con 55 turbine eoliche su 17 chilometri quadrati è il più grande parco eolico d’Australia. Se capitate nel giorno giusto, non avrete dubbi sul perchè abbiano scelto proprio questa location: questa zona infatti vanta la velocità media di vento più alta di tutta l’Australia continentale. Curiosità: durante la costruzione della turbina #4 vennero scoperti resti umani, artefatti ed utensili risalenti alle popolazioni indigene della zona. Pare infatti che proprio questa zona fosse un antico cimitero aborigeno! In ogni modo, tra proteste e riposizionamenti, il parco eolico è stato completato e oggi non solo produce energia pulita, ma è anche un’interessante attrazione turistica.

Wattle wind farm

Da qui proseguite sempre verso sud verso Troubridge Point e vi ritroverete a costeggiare l’oceano in un paesaggio davvero suggestivo. L’oceano qui è sempre parecchio arrabbiato e al largo a quanto pare ci sono parecchi scogli nascosti e barriere, tant’è che questa zona è molto famosa per i relitti. In totale ce ne sono 11 di cui sei sono tra i più vecchi relitti della zona risalenti alla prima metà del 1800.

E lì a due passi c’è lui, il Troubridge Hill Lighthouse. Alto 32 metri, questo faro dai mattoni rossi spicca decisamente su tutto il paesaggio circostante.  Proprio per questo suo colore rosso e l’origine dei suoi mattoni creati apposta per lui, è un faro assolutamente unico al mondo. Costruito nel 1980, è stato creato per resistere a terremoti e ai forti venti della zona. È sicuramente solido, e dà l’impressione che da lì non si muoverà per qualche secolo!

Tenetevi il faro alle spalle, gli occhi rivolti al mare: sapete cos’è quel lembo di terra che vedete all’orizzonte? Kangaroo Island, ovviamente! Ma di questo vi parlerò un’altra volta…

Suicide Point, Yorke Peninsula

La Yorke Peninsula è questo e molto altro. Vi ho raccontato oggi solo un angolino di questa bellissima zona, restate connessi e vi farò conoscere anche il resto!

Last Updated on 13/03/2023 by Diario dal Mondo

3 thoughts on “Quell’angolo della mia Yorke Peninsula

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.