La mia strada verso la cittadinanza australiana

Premessa: la cittadinanza australiana non si ottiene tramite matrimonio, ma solo tramite residenza nel paese o discendenza. Per tutte le info al riguardo, guardate qui. Il matrimonio con un australiano facilita l’ottenimento del visto de fact ma non lo garantisce in automatico. Questo è il mio percorso che mi ha portato verso la cittadinanza australiana.

La mia storia con l’Australia inizia da parecchio lontano. L’Australia è entrata nella mia vita tra i banchi dello IEP di Grenoble, nel momento in cui ho conosciuto quello che sarebbe diventato mio marito. Prima di allora sapevo poco e niente della terra dei canguri. Di certo in quelle prime settimane non immaginavo che un giorno avrei chiamato l’Australia casa, e che avrei avuto un passaporto blu con canguro ed emù accanto al mio italiano.

E così il 21 dicembre 2008, due giorni dopo aver intascato la mia prima laurea, mi ritrovato a sbarcare per la prima volta ad Adelaide con un visto turistico in tasca e la voglia di scoprire questo continente così lontano. Ho trascorso il mio primo Natale al caldo e il mio primo Capodanno d’estate. Ho accarezzato il mio primo canguro e ho tenuto in braccio il mio primo koala. Ho fatto il mio primo bagno nell’Oceano Pacifico (quello di 2 minuti a Port Townsend direi che non conta) e vissuto il mio primo allarme squalo. Mi sono innamorata per la prima volta di Adelaide e dell’Australia, e per la seconda del mio Avvocato. Un mese è bastato per cambiare la mia vita totalmente.

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Il tempo di rientrare in Italia e di iniziare la laurea specialistica, che nel giro di una settimana avevo già scoperto della possibilità di fare uno scambio proprio a…. Adelaide! Un segno del destino! Neanche a dirlo, ho colto al volo l’occasione e il 5 luglio 2009 sono sbarcata per la seconda volta ad Adelaide, questa volta con un visto studentesco. Avevo davanti a me 7 mesi per scoprire il meglio che questa vita australiana aveva da offrirmi e per dare un senso alla mia relazione a distanza. 7 mesi unici, che hanno cementato in me l’amore per l’Australia e per il mio uomo, e la voglia irrefrenabile di mettere radici qui e proprio qui. 7 mesi che mi hanno portato a viaggiare alla scoperta di Sydney, Melbourne e della Gold Coast. Che mi hanno permesso di provare emozioni uniche campeggiando a Kangaroo Island. 7 mesi che mi hanno fatto conoscere la famiglia allargata dell’Avvocato, quando ancora non sapevo che un giorno sarebbe diventata la mia famiglia. 7 mesi di convivenza prima part-time e poi full-time. 7 mesi di nuove amicizie, di feste, di uscite e di serate domestiche. 7 mesi in cui mi sono giocata il tutto per tutto per questa storia. E abbiamo vinto noi.

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Complice uno stage dell’Avvocato in Canada e la sua successiva permanenza in Italia, è passato un anno e mezzo prima che potessi rimettere piede in Australia. Era il 25 giugno 2011 e sono arrivata nell’ormai famigliare aeroporto di Adelaide con il popolarissimo visto vacanza-lavoro. Ma questa volta la mia permanenza Down Under aveva premesse ben diverse dalle altre volte. Non ero infatti qui per vacanza o per studiare. Non avevo un biglietto di ritorno, nè nessun progetto per il dopo. Ero venuta per restare. Ed è così cominciato un periodo ricco di novità, di cose belle e cose brutte, di trasferimenti, di progetti, di lavori, e di affetti. Sono stati i quasi 2 anni della preparazione della mia domanda per il visto di coppia e della mia application per il PhD. Sono stati i quasi 2 anni della nostra prima casa in affitto e dei primi mobili comprati insieme. Sono stati i quasi 2 anni dei primi lavori come cameriera e come (quasi) avvocato. Sono stati i quasi 2 anni della malinconia e della nostalgia, perchè questa volta casa è tanto, a volte troppo lontano. Sono stati i quasi 2 anni dei primi progetti a 2 e delle conversazioni a lungo termine. Sono stati i quasi 2 anni del trasferimento a Sydney, dell’inizio del mio PhD e della carriera dell’Avvocato. Sono stati i quasi 2 anni delle attese e delle risposte.

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Ed è arrivato il 23 marzo 2013 quando finalmente, dopo più di un anno di attesa, mi è stato dato il tanto agognato visto di coppia. Un sollievo e la fine di un’era! Mi illudevo significasse anche la fine della burocrazia, ma per quello ho dovuto aspettare ancora molto. Ma con l’arrivo del visto sono finite le preoccupazioni di basi: ero libera di entrare e uscire dal paese senza dover chiedere niente a nessuno, ero libera di lavorare dove e quanto volevo, e non dovevo vivere con l’ansia della scadenza del visto. Nel frattempo avevamo cominciato la nostra nuova vita a Sydney, io con il mio PhD e l’Avvocato con la sua carriera in studio. E con l’arrivo dell’inverno australiano abbiamo, nel giro di una settimana, ci siamo fidanzati e abbiamo comprato la nostra prima casa insieme. Due passi da gigante che hanno radicalmente cambiato il corso della nostra vita. Ad agosto ci siamo trasferiti nel nostro appartamento tra gli alberi e abbiamo ho iniziato la pianificazione del nostro grande giorno.

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E mentre la nostra vita a due andava avanti tranquilla, tra viaggi e quotidianità, il 28 luglio 2014 è arrivata la residenza permanente. E lì ho tirato un’enorme sospiro di sollievo. La battaglia con l’immigrazione australiana era finalmente finita. Il mio periodo di permanenza in Australia era indefinito e infinito. Potevo risiedere nel paese come individuo e non più come compagna di cittadino australiano. Potevo decidere di stare o di andare, ma nessuno poteva cacciarmi. Basta con le domande, basta con il “e tu con quale visto sei qui?” o con il “e il tuo visto quando scade?”. Basta con il dover spuntare la casellina per “residenti temporanei”. Ma soprattutto, basta con l’essere considerata una studentessa straniera. Da quel giorno sono diventata a tutti gli effetti “una di loro” e quel paese che fino a quel momento mi aveva ospitato come straniera, da quel giorno è diventato un pochino più mio.

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Ma di tasselli a questo puzzle ne mancava ancora uno, ed era il più ambito: la cittadinanza. Per sentire davvero mio questo mio secondo paese (e anche per altre ragioni pratiche) ambivo ad avere il passaporto blu con canguro ed emù. E così il 28 luglio 2015, dopo 4 anni di residenza nel paese, di cui 1 come residente permanente, ho fatto domanda di cittadinanza. Il mio ultimo (si spera) questionario, la mia ultima applicazione come straniera, il mio ultimo passo verso l’integrazione. Esattamente due settimane dopo, il 13 agosto 2015 ho sostenuto il test di cittadinanza. Test per cui avevo studiato e mi ero preparata con impegno e con orgoglio. Perchè io a questo paese devo tanto, e voglio entrarci con il massimo dei voti e con la piena consapevolezza di cosa voglia dire essere australiana. Che poi lo so che rispondere esattamente o meno a 20 domande piuttosto banali sulla vita in Australia non fa di una persona un cittadino più o meno meritevole… ma io volevo mostrare a questo paese tutto il mio apprezzamento e la mia gratitudine per avermi permesso di vivere qui impegnandomi e dando del mio meglio anche in questo step così banale come l’esame. E l’esame l’ho superato pienamente, senza sbagliare neanche una risposta.

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Il 20 agosto 2015 è ufficiale: la mia domanda di cittadinanza è stata approvata! A questo punto devo solo aspettare la cerimonia e poi sarò ufficialmente cittadina d’Australia! Passa un’altra settimana, e il 28 agosto 2015 arriva la tanto agognata lettera che mi comunica la data della cerimonia di cittadinanza. Quindi eccomi arrivata al 24 settembre 2015 e alla cerimonia di giuramento che mi conferirà finalmente la cittadinanza australia. L’ultimo tassello di questo lungo percorso che mi ha portato ad essere un’aussie citizen. Ogni comune organizza le proprie cerimonie, che seguono tutte più o meno la stessa struttura: inno nazionale, discorso di benvenuto del sindaco, giuramento di fedeltà e consegna del certificato di  cittadinanza. Nel mio caso eravamo 60 e la cerimonia è durata circa un’ora: un’ora che mi cambia la vita, un’ora che mi apre moltissime porte, un’ora che mi  garantisce un futuro diverso.

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Insomma, la mia storia con l’Australia è cominciata il 21 dicembre 2008. Come due amanti da quel giorno abbiamo imparato a conoscerci, ci siamo scoperti e piano piano ci sarò innamorati. Negli anni la nostra storia è diventata più forte e più profonda finché finalmente abbiamo fatto il grande passo. Il 24 settembre 2015 ci siamo promessi amore e fedeltà eterni. Da quel giorno la nostra storia è diventata per sempre. 

Last Updated on 15/07/2021 by Diario dal Mondo

24 thoughts on “La mia strada verso la cittadinanza australiana

  1. Cara Claudia, se ti ricordi sono la mamma di un ragazzo italiano che vive in Australia da un anno e quattro mesi. Mi hai già risposto riguardo la cittadinanza italiana che rimane anche dopo il raggiungimento di quella italiana. Complimenti per il tuo percorso e per aver messo tante foto perchè io ti seguo da poco ed imparo tante cose dell’Australia da te e ti conosco ed apprezzo ogni volta di più quando leggo il tuo blog. Ciao da Antonella

    1. Ciao Antonella, certo che mi ricordo di te. Grazie che continui a seguirmi! Mi fa piacere che tu trovi il mio blog utile e spero che continuerai a seguirmi! Un abbraccio

      1. Naturalmente per l’emozione ho fatto l’errore di scrivere due volte la cittadinanza italiana! Hai capito sicuramente che intendevo raggiungimento di quella australiana! Mio figlio non me lo ha ancora detto ma io penso che sia anche il suo traguardo. Anche perchè anche lui è arrivato in Australia per amore!
        Ciao da Antonella

        1. Non ti preoccupare, avevo capito! Se ne ha la possibilità sarebbe la sciocchi non fare domanda per la cittadinanza australiana! In bocca al lupo a lui! E tu sei stata qui a trovarlo?

          1. Ancora no anche perchè sono venuti una volta loro in Italia, vedremo il prossimo anno se torneranno loro od andremo noi.

            1. Ti consiglio proprio di venire a fare un giro perchè ne vale davvero la pena! Mia madre verrà questo Natale per la prima volta e non vedo l’ora di farle vedere questo mio nuovo mondo!

              1. Sono contenta per voi! Sicuramente l’intenzione di venire c’è, resta da definire quando! Intanto mi informo, leggo, studio l’inglese, è anche un modo per sentire meno la lontananza che puoi immaginare quanto si senta

  2. Innanzitutto complimenti per le foto e per il traguardo raggiunto!
    Se non sono indiscreto vorrei chiederti:
    1) Come è stato il tuo cammino per fare PhD in Australia? Come hai fatto col titolo italiano, se hai preso una borsa di studio dall’Università di Sydney, ecc…
    2) Se non fosse arrivato il de facto, il 23/3/2013, come ti saresti mossa? Il visto da studentessa PhD fino a quando ti avrebbe garantito permanenza in Australia?

    Grazie!

    (Sto pensando ad un master (non so come lo chiamino li dato che master’s degree è la specialistica) o un PhD… ma partirei a cuore libero :-))

    1. Ciao Lorenzo, grazie per avermi scritto. L’ammissione al PhD varia molto da facoltà e da università. Nel mio caso il titolo mi è stato riconosciuto senza problemi. Ho sempre avuto una borsa di studio, altrimenti non avrei potuto mai fare un simile percorso. Il visto studentesco dura quanto dura il corso, quindi immagino che finchè sei immatricolato come PhD candidate hai il visto. Nel caso non avessi avuto il visto de facto, avrei sicuramente fatto domanda per lo studentesco. Dopo la laurea tra l’altro esiste un altro visto che ti permette di rimanere in Australia dai 18 mesi fino a 4 anni (a secondo del corso fatto) e di cercare lavoro: si tratta del temporary graduate 485

  3. Bellissima storia, Claudia!!! Era da raccontare! In bocca al lupo per il futuro!

  4. Complimenti!!! La tua storia è bellissima e quella cittadinanza te la sei meritata tutta.

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