Ti piace vincere facile?

Disclaimer: questo post è voluntamente polemico. Questa volta non voglio fare premesse nè scusarmi in anticipo per quello che dirò. A lungo ho detto verità a mezza bocca, senza sbilanciarmi mai per paura di ferire gli altri. Peccato che gli altri non si sono mai preoccupati di ferire me con parole malpensate. E allora oggi voglio togliermi qualche sassolino dalla scarpa e raccontarvi la mia verità.

Da quando vivo in Australia, ogni qual volta che mi è capitato di parlare con un altro italiano la prima domanda che di solito mi è stata fatta è: “Con quale visto sei qui?”. Alla quale rispondevo: “Con il visto di coppia”. E lui subito ribatteva: “Ma lui è stato sponsorizzato? Che lavoro fa?”. Questo perchè assumeva SEMPRE che il mio fidanzato fosse italiano. Al che puntualizzavo che il mio fidanzato era australiano. E lui allora faceva quella faccia tra lo scioccato e il divertito dicendo: “Ah, ma allora ti piace vincere facile! Così non vale!”.

Cosa vuol dire che così non vale? Pensi che io abbia avuto vita facile solo perchè il mio compagno è australiano? Perchè io quando guardo indietro ai nostri anni di storia non vedo per niente un passato facile. Vedo gli anni passati a distanza e i mesi senza poterci vedere. Vedo le migliaia e migliaia di dollari o euro spese e le tantissime ore passate in volo solo per poter passare del tempo con il mio compagno. Vedo la decisione difficile di trasferirmi dall’altro capo del mondo per poter finalmente vivere questa storia nella sua quotidianità. Vedo i tanti momenti di solitudine quando ti trovi a vivere lontano dalla tua famiglia e dai tuoi amici e l’unica ancora che hai è lui. Vedo il constante pensiero di un visto da ottenere a tormentare ogni mio momento della giornata. Vedo le tante umiliazioni e i lavori che mai avrei pensato di fare, perchè in Australia non trovo di meglio.

Vedo le migliaia di dollari spesi per fare richiesta di un visto che dovrebbe permettermi di restare nel paese tranquilla per un paio d’anni. Vedo la difficoltà del dover prendere decisioni importanti da sola o con il solo aiuto del mio compagno. Vedo le tante occasioni importanti non condivise se non attraverso lo schermo di un computer. Vedo la necessità di doversi trasferire in un’altra città per poter ottenere quella qualifica che dovrebbe garantirmi un futuro migliore. Vedo la continua attesa per quel famoso visto. Vedo le molte prove che abbiamo dovuto fornire per garantire la vericità della nostra storia. Vedo la nostra privacy violata e i nostri segreti rivelati. Vedo le infinite visite al dipartimento di immigrazione per comunicare ogni cambiamento di residenza. Vedo l’impossibilità di viaggiare fuori dall’Australia senza prima chiedere il permesso e aver pagato per una nuova application. Vedo la gioia quando finalmente il visto arriva, ma vedo anche la consapevolezza che la mia permanenza in Australia è comunque legata all’esistenza del mio rapporto di coppia.

Vedo la tantissima responsabilità che pesa sulle spalle del mio compagno. Vedo una nuova lettera e una nuova domanda da fare per ottenere il nuovo visto. Vedo le innumerevoli carte e documenti che abbiamo dovuto leggere, firmare, certificare, scannerizzare e inviare. Vedo l’essere continuamente riferita come la fidanzata di, la compagna di, la moglie di per quanto riguarda il mio status di residente. Vedo il dover sempre rispondere alle domande della gente e al dover sempre dimostrare il mio diritto a restare qui. Vedo un percorso sempre in salita che mi porta da uno status all’altro, da un ufficio all’altro e da un visto all’altro.

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A voi tutto questo pare una passeggiata? Vi pare semplice? Pensate che sia stata fortunata ad aver avuto diritto di rimanere in Australia grazie al mio lui? Io non la vedo così. Certo, sono fortunata a poter vivere in Australia, questo non lo nego. Ma io non vedo tutta questa semplicità. Io vedo un lungo, complicato e costoso percorso che mi ha portata, dopo tanti di storia a essere quasi cittadina di questo paese. Vedo un percorso fatto di valutazioni e decisioni. Certo, non ho fatto le farm, ma sono comunque entrata con un working holiday visa e ho lavorato per 18 mesi nella ristorazione. Certo, non ho speso migliaia di dollari per fare un corso di un anno, ma sono 3 anni che sto facendo un dottorato di ricerca. Certo, non ho dovuto cercare un datore di lavoro che mi sponsorizzasse, ma ho dovuto affidarmi al mio compagno come sponsor. A me paiono tutti percorsi complessi e difficili. Non c’è niente di facile quando si tratta di emigrare. 

Non voglio fare la vittima qui. Non mi interessa. Ma per favore non fatelo neanche voi. Avete scelto di vivere in Australia ben consci dei requisiti e del percorso di immigrazione che avreste dovuto fare. Così come ne ero conscia io. Nessuno vi ha obbligato a venire o a restare qui. Se la burocrazia è troppo complicata, andate via. Se vi sembra troppo difficile restare qui, andate via. Ma non denigrate me per aver un compagno australiano. Io ho scelto di avere come compagno prima e marito poi un australiano, sapendo bene che questo avrebbe significato problemi e noie dal punto di vista burocratico qualora avessimo deciso di vivere in Italia o in Europa. E ho scelto di vivere in Australia, sapendo bene che questo avrebbe significato problemi e noie dal punto di vista burocratico per me. Ma ho fatto queste scelte perchè credevo e credo nel nostro progetto di coppia. Non sono stata fortunata e non mi piace vincere facile. Ho semplicemente fatto delle scelte. Tutto qui. Fate anche voi le vostre e assumetevene la responsabilità.

Per esempio, se veramente il vostro intento è rimanere in Australia a lungo termine, non perdete tempo con corsi di un anno che non vi garantiranno nessun lavoro e vi costeranno un sacco di soldi, fatti al solo scopo di ottenere un visto. Guardate la lista delle occupazioni richieste per la Skill Migration, e studiate per uno di questi mestieri. Oppure prendete in considerazione l’idea di fare un master o un dottorato di ricerca. Non ve lo potete permettere, dite? Non vi preoccupate, ci sono moltissime borse di studio a vostra disposizione. Ma queste scelte richiedono sacrifici, e voglia di lavorare. Richiedono un programma di lunga durata e la voglia di rimboccarsi le maniche. Voglia che spesso manca a chi è buono solo a lamentarsi e a denigrare gli altri. 

Last Updated on 15/07/2021 by Diario dal Mondo

46 thoughts on “Ti piace vincere facile?

  1. Ma sono l’unica che leggendo che il tuo compagno è australiano, la prima cosa che pensa è “ooo chissà come si sono conosciuti!!” (ho un debole per le storie d’amore altrui, lo ammetto e mi incuriosiscono quelle storie in cui due persone che vengono da posti lontanissimi si incrociano da qualche parte nel mondo e si innamorano).
    A parte le sdolcinatezze, non ho idea di cosa ci voglia per ottenere un visto,ma in ogni caso,qualsiasi scelta comporta sempre una “conseguenza” , una sofferenza, qualcosa di non facile e fare a gara a chi soffre di più è oltremodo meschino. Ti direi di lasciar correre quello che ti dicono,ma io non ne sarei capace, mi arrabbierei di brutto!

    1. In effetti abbiamo una storia complicata! In tanti quando ci incontrano per la prima volta ci chiedono come ci siamo conosciuti e sono sempre affascinati dalla nostra storia… Purtroppo i cretini che parlano e giudicano senza pensare, questi sono dettagli non importanti 😉

  2. Well, you are absolutely right!!! Ed aggiungerei che gli italiani sono spesso solo invidiosi gli uni degli altri…egoisti e arrivisti! solidarietà ne ho vista poca. Meglio tenersi amici quei pochi ma buoni! Ps: nel frattempo son atterrata downunder pure io 😉

  3. Ho letto bene l’articolo. Claudia tu dici che le tue dichiarazioni sono senza filtro bene idem per me, sincerità senza alcuna voglia di essere maleducato: prima di tutto lasciati dire che se hai amici che fanno quel tipo di commenti ti consiglio di cambiare giro, io ho amici italiani in partner visa e mai e poi mai mi sognerei di fare velatamente capire che penso che a loro piaci “vincere facile”. Quello che dici mi lascia intendere che sia una competizione a chi “soffre di più”. Dai guai commenti successivi mi sembra di capire che non sia così ma lasciati dire che il “pezzo” ha lasciato intendere proprio questo a me ed ad un numero di lettori. Io capisco il disagio di fronte a chi fa una battuta tanto infelice come “ti piace vincere facile” come se la scelta del partner fosse avvenuta per prendere la “scorciatoia” per il visto permanente. Ma è INNEGABILE che chi è in “partner visa” ha meno grattacapi di chi sceglie la strada dello sponsor. Il fatto è che il punto NON È quello! Io reputo che chi vive una relazione di coppia è del tutto legittimato a risiedere nel paese del partner, io credo che l’Australia non renda le cose facili a nessuno, io credo che sia costoso per TUTTI. Ma, per favore, il messaggio che le “sofferenze” sono le stesse di un qualunque altro visto…E NO! Ti/vi evito la mia lunga e personalissima storia di come sono arrivato allo sponsor, ma dove tu hai pazientato 1 io ho pazientato 10, dove tu hai speso 10 io ho speso 100, se il tuo senso di insicurezza e di rinuncia è stato tanto per me è stato tantissimo e prolungato (senza contare che parli di una relazione da lontano, mentre una quantità di partner visa si concretizzano con conoscenze sul posto e che quindi evitano anche questa fase). Quindi non diciamo baggianate. Idiota chi si permette di fare commenti del tipo “ti piace vincere facile” ma stupido pensare che TUTTE le strade siano egualmente difficili. Immagino che siano state piuttosto invadenti le domande dell’ufficio immigrazione, perché allora non hai deciso di percorrere la strada dello sponsor visa che ti avrebbe permesso di rimanere nel paese del tuo partner ed evitare quelle intrusioni? Semplice, perché avrebbe complicato le cose. E bene hai fatto a percorrere la strada del “partner visa”. MA NO…NON È LA STESSA COSA!

    1. Ciao Leo. Le sofferenze e le difficolta’ non sono chiaramente le stesse, perche’ ogni visto ha i suoi requisiti e comporta determinati sbattimenti. Io non sono interessata a fare una gara a chi soffre di piu’ ed e’ proprio questo atteggiamento che mi ha sempre dato fastidio in certe persone che mi criticavano semplicemente perche’ secondo loro ho fatto meno fatica. Per restare in Australia ci sono tanti percorsi disponibili, e nessuno di questi e’ facile, percio’ non e’ una questione di piu’ facile o piu’ difficile… Ognuno sceglie il suo percorso, con tutte le difficolta’ che comporta…

  4. Non voglio essere polemico, ma capisco quel che dicono gli altri perche’ penso che per te sia stato piu’ facile.
    Ricorda che tutte quelle vicende che hai descritto molte persone le hanno fatte senza i vantaggi di:
    – avere una persona vicina che vive gia’ nel luogo dove vuoi andare
    – avere la possibilita’ di essere sponsorizzati da lui
    – essere SOLA mentre sperimenti quei lavori e combatti con la burocrazia
    – doversi chiedere continuamente se vale la pena inseguire quel sogno senza nessuno che ti inciti a continuare

    e soprattutto molte persone, dopo acrobazie molto piu’ impegnative delle tue, non ce l’hanno fatta.

    A questo purtroppo si aggiunge la triste verita’ che molte persone, al contrario di te, cercano situazioni con persone dei luoghi dove vogliono andare appositamente per questioni di visto.

    1. Hai ragione. Purtroppo la strada per rimanere in Australia è in salita per tutti. C’è chi la fa da soli, c’è chi la fa con un partner italiano e chi con uno autoctono. Io non pretendo di avere avuto la vita più difficile di altri, ma non tollero neanche che mi si venga detto che il mio percorso è stato solo in discesa…

  5. Ti capisco, vivo la tua stessa situazione.. la gente non capisce, quanti sacrifici, soldi, ed emozioni si investono in tutto ciò.

  6. Beh, di vincere facile in quello che hai postato c’e’ poco…….. anzi, bisogna farvi I complimenti x la tenacia che avete avuto………..

  7. Standing Ovation.
    Per me vale quello che ha scritto Sabrina. Anche noi siamo partiti per il Canada sapendo bene cosa ci aspettasse, ci è voluto più di un anno di tempo per prepararci alla partenza. A giugno cambiando città abbiamo dovuto ripetere tutta la trafila burocratica, mesi aspettando risposte e visti che tardavano ad arrivare. (del periodo difficile già sai..).
    E alla fine le persone ti dicono: bello vivere sempre in vacanza.

  8. Standing Ovation.
    Per me vale quello che ha scritto Sabrina. Anche noi siamo partiti per il Canada sapendo bene cosa ci aspettasse, ci è voluto più di un anno di tempo per prepararci alla partenza. A giugno cambiando città abbiamo dovuto ripetere tutta la trafila burocratica, mesi aspettando risposte e visti che tardavano ad arrivare. (del periodo difficile già sai..).
    E alla fine le persone ti dicono: bello vivere sempre in vacanza.

  9. Mettersi sempre nelle scarpe degli altri invece di giocare a sminuire.
    Non mi sembra ti abbiano regalato nulla e anzi te lo sei costruito.
    Smack

    1. Io e te la vediamo così, vediamo un percorso in salita, con un traguardo dopo l’altro… Gli altri lo vedono al contrario, tutto in discesa…

  10. Le persone si fermano all’apparenza, non vanno oltre, non gli interessa. Nei giudizi sono superficiali, cattivi e non provano nemmeno per un minuto a mettersi nei panni degli altri prima di sentenziare. Certe persone non meritano considerazione, se non risposte a tono.

  11. Ciao, non ci conosciamo, ma vorrei farti i complimenti per come hai difeso la tua storia, nonostante tutto e per la persona in gamba e forte che esce da queste righe! Sai certamente meglio di me che questo infastidisce parecchio chi non sa darsi da fare e preferisce denigrare chi ci è riuscito, purtroppo le persone che invece di camminare strisciano fanno cosi! goditi la tua felicità, perché è frutto di tutti i tuoi sacrifici! In bocca al lupo

    1. Ciao Martina, e grazie per avermi scritto. Mi fa piacere leggere parole di comprensione da chi non mi conosce, ma è riuscito a cogliere a segno le mie parole. 🙂

  12. Non proprio sessisti (almeno non sempre), ma del tipo “ah vabbè ma quindi te non hai fatto niente”. Che io mi arrabbio perché appunto siamo venuti qui in coppia e ci siamo divisi gioie e dolori. Ma guarda è inutile anche arrabbiarsi con certi soggetti.

    1. Vai a capire certa gente… Infatti io non mi arrabbio e non perdo neanche tempo a spiegare… Anche perchè se uno parla senza sapere le cose, e senza un minimo informarsi, cosa vuoi che capisca???

  13. Tanti commenti negativi anche per me, quando dico che è il mio compagno ad aver ottenuto lo sponsor. Senza sapere che io mi sono fatta il mazzo allo stesso modo, che anzi sono stata io a sbrigare tutte le pratiche burocratiche, e che soprattutto sapevamo tutto prima di venire in Canada. Un po’ di fortuna ok, ma sapevamo cosa fare. A chi resta in Italia o non ce la fa a rimanere nel paese straniero sembra sempre che chi ce la fa abbia trovato l’inghippo, il modo più facile, la scappatoia….

    1. Commenti sessisti nel tuo caso? Che triste… Questa gente proprio non capisce che in una coppia il mazzo lo si fa in due… E quando si raggiunge un successo è per merito di entrambi… Certo, fa meno male a chi fallisce pensare che gli altri siano stati fortunati, invece che ammettere che si sono fatti un mazzo tanto….

  14. Cara Claudia, sai quanta ignoranza, superficialita’ ed invidia girano. Tutte e tre a braccetto. Non sai quanto e’ piacevole non parlare tanto e vivere per conto proprio o al massimo condividendo con i propri cari le proprie gioie e fatiche… Non dovresti neppure sprecare molta corrente-connessione internet e soprattutto il tuo tempo per giustificare granche’ (scrivendo addirittura un post!). E’ la tua vita, a nessuno dovrebbe importare di cio’ che fai nel personale. Un abbraccio, e noncurarti dei commenti, per favore. Sfortunatamente i bei tempi da relazioni interpersonali sono ben che andati.

    1. Hai ragione, me ne dovrei infischiare e non dare peso a certi commenti… E cosi ho fatto per anni, non ho mai risposto a tono, e non mi sono mai lasciata infastidire più di tanto… Ma adesso con la quasi cittadinanza i commenti aumentano e il mio livello di sopportazione scende… In ogni modo, prometto che questo sarà l’ultimo post polemico al riguardo! 😉

  15. Secondo me questi italiani hanno dei problemi , complessi o chiamali come vuoi ma certo normali non sono con tutta questa aggressivita’. Io mi sono sentita dire ” certo che con un inglese e’ piu’ facile”, questo da chi aveva appena trovato lavoro grazie alle conoscenze del marito, aveva i genitori che ogni anno venivano a passare tre mesi a casa loro per farle compagnia e la lista sarebbe lunga. Secondo me non vale proprio la pena stare ad ascoltare e neanche giustificare, raccontare o fare a gara a chi ha avuto vita piu’ difficile per il visto, anzi un bello smacco e tirarsela pure un po’. Queste persone non meritano tanta energia e comunque gli italiani all’estero mi sembra che a volte siano proprio da evitare. Ci sono persone che per quanto lontano riescano ad andare restano sempre piccole di mente e sentimenti, tu vai avanti per la tua strada e goditi i tuoi traguardi che sono meritati…come si dice:” guarda e passa”!

    1. Eh già…. chi ti fa pesare la “semplicità” della tua storia, è magari proprio chi ha più aiuti da amici e parenti, magari pure qui in Australia… Sono pienamente d’accordo che gli italiani all’estero andrebbero evitati, e con pochissime eccezioni io faccio così. Mi pare che in patria o all’estero, non siamo comunque capaci di essere solidali l’un con l’altro, quindi a che pro stare insieme? Per lamentarci di quanto costa la mozzarella e di come non si trovi la pizza buona????

  16. So bene quanto possano essere sciocchi, inutili e fastidiosi i commenti di certe persone, soprattutto di quelle che colpevolizzano altri per la loro incapacità.
    Riguarda l’Australia, nello specifico, ho solo l’esempio di mia sorella. Quasi due anni trascorsi lavorando e viaggiando attraverso tutto il continente. Oggi si trova a Perth, dove intende fermarsi col fidanzato italiano. In pochi giorni hanno trovato una casa ed entrambi hanno potuto scegliere tra ben tre lavori. Hanno chiesto da subito riguardo l’eventualità di avere uno sponsor, perché intendono rimanere a lungo.
    Non è facile, niente è facile nella vita [!!], ma darsi da fare generalmente paga.
    Sei una donna felice ed in gambe, questo spesso infastidisce chi non lo è!!
    Un abbraccio, cara.

    1. Grazie delle tue belle parole, Eva. Purtroppo tanta gente fa fatica a rimboccarsi le maniche, ma non si fa problemi ad aprire la bocca e a sputare sentenze. Io cerco generalmente di non farmi toccare dai commenti negativi, ma a tutto c’è un limite! In bocca al lupo a tua sorella, spero che trovi la sua strada a Perth! Un abbraccio

  17. Purtroppo alla gente piace pensare che agli altri venga tutto facile… è un’ottima giustificazione ai propri fallimenti, o meglio ancora, alla propria paura di provare! 🙁

    1. Esatto. Qui in Australia al momento ci sono tantissimi italiani, e la maggior parte fa lo stesso percorso. Purtroppo non è semplice rimanere a lungo termine in Australia, pochi ci riescono e tutti gli altri sono inevitabilmente gelosi e diventano cattivi….

  18. Purtroppo molte persone, anche senza volerlo o con intenzione di offendere, riescono sempre a fare saltare i nervi! Alla fine cerco sempre di concentrarmi sulle cose positive, e a ignorare la superficialità di certi commenti 😊

    1. Bisognerebbe lasciarsi scivolare addosso tutta questa cattiveria… e io l’ho fatto per anni, ma adesso con la cittadinanza i commenti piovono da ogni parte!

  19. Amen! Sopratutto da quando abbiamo annunciato il fidanzamento, mi sento dire un sacco di volte quanti siamo stati fortunati ad incontrarci così giovani, di quanto sia tutto molto romantico e “cute”… Nella maggior parte dei casi i commenti sono onesti e assolutamente non maliziosi, ma per quanto mi sforzi non riesco ad apprezzarli. FORTUNATI UN C*****, ROMANTICO UN C****!!!! 👿👿👿

    1. Mi rincuora e mi rattrista allo stesso tempo sapere di non essere la sola… Davvero è brutto constatare quanta meschina può essere la gente… Soprattutto quando insinuano che ci siamo fidanzati (o sposati) solo per avere un visto…

      1. Commenti come “ma state insieme solo per il visto?” o “ma cosa vi invischiate in questo casino che tanto fra due anni vi lasciate” sono stati all’ordine del giorno per anni… Ora però che ci stiamo per sposare e’ tutto molto “cute and romantic”. Le persone possono essere davvero molto superficiali…

        1. Non hai idea di quante persone, adesso che siamo sposati e sto per prendere la cittadinanza, presumono che la seconda dipenda dalla prima… Non sanno proprio invece che il matrimonio in Australia non da diritto alla cittadinanza…

  20. Semplicemente grazie e scusa. Grazie per aver descritto con naturalezza e spontaneità quanto hai vissuto e quanto sia difficile continuare a vivere in un posto così tanto desiderato. Grazie per aver parlato delle paure, della trafila di documenti, di tempo perso, di paura del rifiuto…
    Scusa invece per tutte quelle parole riversate da quelle persone che parlano facilmente senza sapere le sofferenze che portano tensioni di questo tipo che si riversano anche nel rapporto di coppia…
    Un abbraccio e complimenti. E un piacere leggerti!

    1. Grazie a te per queste tue belle parole. Purtroppo troppo spesso la gente apre la bocca prima di pensare e parla senza sapere. Quello che abbiamo vissuto in tutti questi anni lo sappiamo solo noi, e io non ho la pretesa che gli altri ne siano al corrente… Ma come io non giudico gli altri per le decisioni che prendono, vorrei che si facesse lo stesso con me… Per fortuna ci sono in giro anche persone intelligenti!

      1. Per potersi permettere il lusso di giudicare occorre passare e provare sulla propria pelle certe esperienze… Altrimenti si può solo lontanamente provare a capire…. Un abbraccio forte e continua a scrivere che ti leggo volentieri 🙂

  21. Cara Claudia, come sono cambiate le cose in questi 20 anni! Allora non esistevano i visti di studio e non c’erano tutti questi italiani. Mi rendo conto che, essendo in pochi, veniva subito a crearsi un gruppo pronto ad offrire sostegno e non critiche. Quando, dopo le varie trafile, si riusciva ad ottenere il visto (quasi sempre di coppia!) eravamo tutti contenti e pronti a festeggiare! Mi sembro mia nonna…ma davvero, leggendo il tuo post, mi rendo conto che erano davvero bei tempi 🙂

    1. Cara Barbara, posso immaginare che 20 anni fa le cose fossero decisamente diverse. Negli ultimi anni l’Australia è diventata meta cool di tantissimi giovani, e si fa letteralmente a gara per avere un visto o un posto di lavoro, dato che i numeri sono limitati. Forse ha anche a che fare con la cultura di questa generazione, ma per quel che mi riguarda c’è moltissima competizione e poca solidarietà!

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