4 giorni a Sapporo, Giappone

Quest’autunno ci ha regalato la possibilità di un nuovo viaggio in Giappone, questa volta per il matrimonio di mio cognato con una ragazza giapponese. Sapporo è il capoluogo di Hokkaido, un’isola montuosa a nord del Giappone: la città è famosa per la birra, lo sci e l’annuale Festival della neve, caratterizzato da enormi sculture di ghiaccio. Eccovi il racconto dei miei 4 giorni a Sapporo!

Giorno 1

Dopo un giorno e mezzo di volo, con uno scalo a Saigon e uno a Tokyo, siamo finalmente arrivati a Sapporo. La mattina dopo siamo partiti in esplorazione della città che, nonostante i suoi 2 milioni di abitanti, non ha un centro molto grande e non c’è poi così tanto da vedere. Circondata dalle montagne, sembra un po’ Torino o Grenoble, e dà l’impressione che il suo periodo migliore sia in inverno. D’altronde, nel 1972 proprio a Sapporo si sono tenute le olimpiadi invernali, le prime in Asia. Non abbiamo visto altri stranieri in giro e ci siamo sentiti un po’ sempre al centro dell’attenzione, mentre in città come Tokyo sei solo uno dei migliaia di altri stranieri! Girovagando per la città abbiamo passato Odori Park, con la sua torre della televisione che altro non è che la brutta copia della torre Eiffel. Andando oltre siamo arrivati al vecchio palazzo del governo di Hokkaido, che è molto bello con i suoi mattoni rossi nel mezzo di un bel parco. Si può entrare gratuitamente e visitare le varie sale in cui sono esposti prodotti e informazioni su Sapporo e l’isola di Hokkaido. 

sapporo-2

Dopo un pranzo in famiglia, dove abbiamo conosciuto la famiglia della mia futura cognata, siamo andati tutti sul monte Moiwa. Si arriva in cima con due funicolari e da lassù si ha una bellissima vista della città. Almeno in teoria, perché quel giorno pioveva e non si vedeva molto! Probabilmente non valeva il prezzo del biglietto (circa 15 euro) ma quello non lo puoi sapere finché non ci vai!

Giorno 2

Domenica era il grande giorno del matrimonio, che però era alle 17.30, e così la mattina siamo potuti andare a vedere il villaggio storico di Hokkaido. Praticamente un museo all’aperto in cui hanno trasferito un sacco di case – o in un caso, un intero villaggio, quello dei pescatori – appartenenti a varie epoche e parti di Hokkaido. Il risultato è davvero interessante e vale la pena passarci una mezza giornata. Purtroppo noi non avevamo molto tempo e la pioggia non cessava, perciò non era la situazione migliore per vederlo. 

E così a metà pomeriggio ci siamo recati tutti nell’Hotel Renaissance, dove avrebbe avuto luogo il matrimonio di J. & A. Esperienza interessante, è stato un mix di cerimonia occidentale e giapponese, molto diversa da quella tradizionalmente giapponese dei nostri amici in aprile. In tutto la cerimonia è durata sì e no 10 minuti e poi c’è stata la presentazione delle rispettive famiglie. Anche il ricevimento è stato molto particolare, con continui cambi d’abito degli sposi, discorsi, e cibo ottimo. Finita la cena noi giovani siamo andati al dopo-festa in un locale in centro, dove abbiamo continuato i festeggiamenti con gli sposi. A mezzanotte, quando il locale ha chiuso, abbiamo deciso di prolungare le danze con un classico karaoke giapponese! E così fino alle 3 di mattina abbiamo cantato, ballato e bevuto in onore dei neo-sposi (che erano i più sobri di tutti!). È stato molto bello come i due gruppo, noi occidentali e gli altri giapponesi, si siano integrati con facilità… sicuramente una bellissima serata e speriamo che sia stato lo stesso per gli sposi!

Giorno 3

Dopo poche ore di sonno eravamo già tutti pronti nuovamente per un po’ di turismo. I neo sposi avevano in programma di passare la giornata con le due famiglie: la mattina alla fabbrica di cioccolato e nel pomeriggio al museo delle olimpiadi invernali. Entrambi si sono rivelati una delusione. La fabbrica di cioccolato Shiroi Koibito Park, che si trova in un bellissimo palazzo con un bel giardino, è più un museo che una fabbrica. Per chi si aspetta di vedere la produzione di cioccolato e caramelle, sarà una delusione. Allo stesso modo, il Sapporo Olympic Museum è piuttosto piccolo e datato (bhè, le olimpiadi si sono tenute nel ’72…) e diciamo che non vale il prezzo del biglietto. Molto meglio è prendere la seggiovia e risalire in cima alla pista del salto con gli sci, che è molto impressionante. È la prima volta che la vedo dal vivo ed è pazzesco pensare che esista uno sport del genere! Dalla cima si ha una splendida vista della città, ed è veramente un must di Sapporo! 

4 giorni a Sapporo

Giorno 4

Per il nostro ultimo giorno a Sapporo abbiamo noleggiato una macchina con i suoceri per vedere la zona dei laghi a sud di Sapporo. Abbiamo passato il monte Eniwa, un vulcano tipo il monte Fuji, e poi ci siamo diretti verso il lago Toya, che è il risultato di un’eruzione del monte Usu alle sue spalle. Questa zona è fortemente sismica, e il monte Usu erutta con regolarità ogni 15 anni. In città c’è un piccolo museo che spiega la storia del vulcano e le conseguenze delle sue eruzioni, e inoltre si può visitare parte del paese che era stato distrutto dall’eruzione del 1975. Dopo aver costeggiato il lago Shikotsu, siamo arrivati finalmente all’aereoporto, dove avevamo un volo serale per Tokyo.

4 giorni a Sapporo

I primi ¾ del volo sono stati tranquilli, ma più ci avvicinavamo a Tokyo e più aumentavano le turbolenze. Quello che noi passeggeri non sapevamo era che, proprio in quelle ore, il tifone Wipha stava spazzando il Giappone. Ci sono stati attimi di terrore e panico quando l’aereo ha sobbalzato violentemente e molti passeggeri si sono messi a urlare, e una lunga mezz’ora di ansia per me in cui pensavo che davvero non ce l’avremmo fatta. Per fortuna il pilota è riuscito a portare giù il bestione e abbiamo tirato tutti un enorme sospiro di sollievo. Nel frattempo il tifone, il 26° della stagione e il più potente degli ultimi dieci anni, ha causato la morte di 13 persone e più di 50 risultano mdisperse. Come risultato, il nostro volo del giorno successivo per il Vietnam, che era in programma per le 10 di mattina, è stato posticipato prima alle 17.30 e poi di nuovo alle 19.00. Una giornata sprecata all’aereoporto, ma alla fine, all’alba di mezzanotte passata, siamo finalmente arrivati ad Hanoi, Vietnam.

Last Updated on 16/08/2022 by Diario dal Mondo

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