Un libro in valigia – “Paris Letters” di Janice MacLeod

Torna la mia rubrica mensile con Un libro in valigia. Oggi vi voglio parlare di un libro che mi è capitato tra le mani per caso, ma che mi è molto piaciuto. Come per “Lunch in Paris“, anche in questo caso il libro è per la maggior parte ambientato a Parigi, una città che sto (ri)scoprendo anche grazie a queste ultime letture. Si tratta di “Paris Letters” di Janice MacLeod.

La storia comincia nella vecchia vita di Janice: 34 anni, un lavoro come copywriter in un’agenzia di pubblicità, una casa quasi sulla spiaggia a Santa Monica, un bel gruppo di amici. Janice potrebbe essere soddisfatta della propria vita, in molti lo sarebbero, ma l’insoddisfazione e i sogni mancati la tengono ancorata sul baratro del burnout.

That girl peering back at me from the water was me, just me. The real me. Not the other versions I tried to be to win anyone over. I took a breath and exhaled. I forgave myself for my prior judgments of not being good enough to be just who I was. The Janice MacLeod truth was I was just doing the best I could with what I knew at the time. But now I knew better.

E così Janice comincia a sognare una vita diversa, mette in dubbio la sua carriera, inizia a tenere un diario e, quasi per caso, si imbatte nella domanda che le cambierà la vita: quanti soldi ci vogliono per farti lasciare il tuo lavoro? Janice ci pensa e decide che risparmiare o guadagnare 100$ al giorno per un anno intero le permetterà di mettere da parte abbastanza soldi per lincenziarsi e viaggiare per un po’. E così fa: taglia gli eccessi, riduce le uscite, vende i beni inutili, ed evita di fare nuovi acquisti. E in 365 giorni è pronta per partire. Destinazione: Parigi.

Freedom’s just another word for nothing left to lose.

L’idea era quella di passare qualche settimana a Parigi, per poi girare il Regno Unito e finire in Italia. Il dopo era un capitolo ancora tutto da scrivere. Ma il secondo giorno nella Ville des Lumieres, Janice incontra Christophe, attraente macellaio polacco. E tutti i piani di Janice vanno a farci friggere. Ovviamente.

Christophe was the only man I dated with whom I could not contort my own personality to create his fantasy girl, simply because I didn’t have the language skills with which to do so. With Christophe, I had opinions, simple as they were.

Che cos’ha Parigi che fa perdere la testa a così tante persone? Cos’ha questa città da scaldare il cuore a così tante donne? Sarà la bellezza, che si nasconde dietro a ogni scorcio: quella bellezza a cui i parigini sono talmente abituati che “Parisians become offended by having to look at something that isn’t lovely“. O sarà la storia, traspira da ogni sasso: “history is everything and everywhere in Paris. You walk on it, sit on it, and live with it every day”.

E così Janice si fa trascinare dall’amore per Christophe, e per la bellezza e la storia di Parigi e comincia così la sua avventura tramite le “Paris Letters”. Angoli di questa città piena di vita, scorci di una quotidianità che sa di esotico, momenti di riflessione e di pausa impressi su carta con penna e acquarelli.

"Paris Letters" di Janice MacLeod

E’ proprio grazie a questo progetto, inizialmente nato per guadagnare qualche soldo, che Janice entra in sintonia con questa nuova città: osservando i suoi colori mutare con il passare delle stagione, imparando a conoscere i suoi nuovi concittadini attraverso la loro quotidianità, scoprendo Parigi attraverso gli occhi degli immancabili turisti. E Parigi finisce per diventare casa.

We all must find our place in this world. Here in Paris, I believe I’ve found mine.

Un libro veramente eccellente, che vi guiderà per mano alla scoperta di tutto ciò che rende Parigi non solo una città meravigliosa da visitare, ma un posto assolutamente fantastico in cui vivere.

Last Updated on 04/12/2020 by Diario dal Mondo

7 thoughts on “Un libro in valigia – “Paris Letters” di Janice MacLeod

  1. Mi hai fatto venire voglia di leggerlo! Parigi poi ce l’ho proprio nel cuore, ci ho fatto il viaggio di nozze. Grazie per questo volo!

  2. Proprio vero: la corsa all’acquisto per sè stesso ci fa perdere di vista le cose che contano veramente. Il minimalismo in questo aiuta a mettere a fuoco quali sono le cose che ci interessano davvero, sono grata ogni giorno per averlo scoperto!

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