La nostra mini-moon. Parte I: Parigi

Mancavo dalla Francia dalla primavera 2008, più o meno esattamente 7 anni fa. All’epoca ero tornata a Grenoble per un breve weekend per salutare i miei amici dell’erasmus che ancora erano in città. All’epoca ero giovane, single ma con l’Avvocato nel cuore. Oggi non sono più così giovane e l’Avvocato me lo sono sposato. Come cambiano le cose in 7 anni!

Dato il viaggio in Italia dello scorso febbraio e le settimane di ferie che l’Avvocato ha preso per il nostro matrimonio, abbiamo deciso di posticipare la luna di miele all’anno prossimo. Ma, complice il matrimonio di una coppia di amici a Nantes il sabato dopo il nostro, abbiamo pensato di prenderci qualche giorno in Francia solo per noi per festeggiare l’inizio della nostra nuova vita coniugale, prima di partecipare al matrimonio.

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E così abbiamo trascorso qualche giorno a Parigi, qualche ora a Rennes, una notte a Nantes e una a Saint Nazaire. Con Parigi l’Avvocato ha voluto farmi un gran regalo e io ho voluto togliermi un sassolino dalla scarpa. Da buona romantica che sono, fin da bambina ho sempre sognato Parigi: mi immaginavo innamorata sotto la Tour Eiffel, mano nella mano a passeggiare lungo la Senna, a mangiare escargot e sorseggiare champagne in un ristorante di lusso. Non vedevo l’ora di visitare la città dell’amore, eppure la prima volta che sono andata a Parigi sono rimasta estremamente delusa. Era durante il mio erasmus a Grenoble, in un freddo weekend di gennaio, in compagnia del mio amico Octavio. Niente andò come avevo sognato, lui non era il compagno che volevo, e Parigi rimase nella mia memoria come un dentro e fuori dalla metro. Dov’era l’amore e il romanticismo della mia immaginazione? E allora, sapendo tutto questo, l’Avvocato ha deciso di portarmi a Parigi, per farmi vivere tutto quello che ho sempre voluto. 

E con il mio nuovo marito accanto, eccola la Parigi dei miei sogni. La Parigi romantica e dolce. La Parigi rilassata e ineguagliabile. Sono stati giorni fantastici, giorni pieni di amore, giorni di meraviglia. Essendo entrambi già stati in città, abbiamo fatto le cose con calma, ci siamo goduti Parigi senza la fretta e l’ansia di vedere tutto e subito. Abbiamo chiamato casa un piccolo appartamento nel quartiere latino e da lì abbiamo esplorato la città. L’abbiamo scoperta la prima sera nel suo lato più romantico: con un giro in barca lungo la Senna al tramonto. Un ponte dopo l’altro, prima una sponda e poi l’altra, ecco la meglio-Parigi scorrere davanti ai nostri occhi. A destra il Louvre, infinito, e a sinistra il Musée d’Orsay, che sembra una stazione; i giardini di Tuilieres, Place de la Concorde, e poi Ponte Alexandre III, il più bello di Parigi. Finché tra gli alberi e i palazzi non sbuca lei, discreta e inconfondibile: la Tour Eiffel. E poi il ritorno, Les Invalides, il parlamento, Notre-Dame senza il suo gobbo. Alla luce del tramonto Parigi è meravigliosa. 

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Dopo questa prima infarinatura della città, nei due giorni seguenti abbiamo scoperto angoli nuovi, riscoperto luoghi che ci avevano emozionato, e goduto del tempo a nostra disposizione. Siamo rimasti letteralmente a bocca aperta davanti alle vetrata della Sainte Chapelle; abbiamo compatito Marie-Antoinette per gli ultimi mesi passati nella Conciergerie. Abbiamo pranzato nella tranquillità della Place des Vosges, e ci siamo stancati percorrendo tutta la Boulevard Richard Lenoir fino al Canal Saint-Martin dove è stato girato l’inizio de Il fantastico mondo di Amelie. Abbiamo scoperto chiesette sconosciute e ritrovato dipinti familiari e a lungo studiati nel Musee d’Orsay.

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Abbiamo sorriso come bambini quando, girando l’angolo, ci siamo trovati quella torre davanti, e come bambini ci siamo riempiti di Nutella con una crepe sotto l‘Arc de Triomphe. Ci siamo rifatti gli occhi passeggiando per gli Champs Elysée, e ci siamo rilassati sull’erba dei Jardins des Tuilieres. Abbiamo salito i tanti gradini del Sacre Coeur e abbiamo riso dei negozi intorno al Moulin Rouge. Abbiamo ammirato i francesi e il loro amore per le petanques ai Jardins de Luxembourg, abbiamo fatto il pieno di baguettes, brie, paté e croissant.

Mini-moon a Parigi
Mini-moon a Parigi

E infine, siamo rimasti letteralmente senza fiato quando Parigi si è stesa ai nostri piedi e la Tour Eiffel ci ha accompagnato nella nostra ultima cena. Una serata che non scorderemo mai!

Mini-moon a Parigi

Cosa vorrei dimenticarmi della nostra mini-moon a Parigi?

  • La puzza di piscio OVUNQUE che neanche in un bagno pubblico abbandonato.
  • L’inciviltà di quei padroni di cani che non puliscono i bisogni dei loro amici.
  • L’arroganza degli automobilisti che non si fermano davanti a un pedone o a un semaforo rosso.
  • La prepotenza di certi venditori ambulanti che non accettano un no come risposta.
  • Il caffè terribile che neanche un noisette riesce a migliorare.

Cosa vorrei ricordarmi della nostra mini-moon a Parigi?

  • Il profumo del pane e dei croissant appena sfornati che invade le strade la mattina.
  • La rilassatezza con cui i parigini si godono i loro parchi e i loro lungo-fiume.
  • L’eleganza delle Tour Eiffel che sbuca all’orizzonte quando meno te lo aspetti.
  • La grandiosità dei palazzi, dei monumenti, dei ponti e dei viali del centro città.
  • Il cibo, grasso, probabilmente poco salubre, ma squisitamente divino.

Grazie Parigi per avermi regalato i sogni che mi erano stati rubati. Grazie marito mio, per aver fatto avverare i miei sogni! I love you!

Mini-moon a Parigi

Last Updated on 27/04/2021 by Diario dal Mondo

17 thoughts on “La nostra mini-moon. Parte I: Parigi

  1. Mi sto recando a Parigi con parte della mia famiglia.
    Bello e scorrevole il tuo racconto di Parigi….e soprattutto positivo il fatto che ti sei presa una “rivincita”….

  2. Non potevate scegliere città migliore per la vostra mini luna di miele 🙂 Parigi è sempre Parigi, non delude mai!

  3. Abbiamo visitato un po’ Parigi l’anno scorso, ci è piaciuta tanto, ma tutte queste belle cose che hai visto tu non siamo riuscite a vederle, bisognerà ritornare!!!
    Una cosa che mi ha colpito sono i tetti grigi, mi son piaciuti.

    1. Per vedere bene Parigi ci vuole davvero tanto tempo! Grazie al fatto che entrambi ci eravamo già stati, abbiamo potuto saltare alcune delle attrazioni più ovvie e scoprire quelle meno conosciute! xx

    1. 😉 Un po’ clichè come viaggio di nozze, ma posso sempre avere la scusa che la nostra luna di miele vera sarà l’anno prossimo in Messico!

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